“Pensate a tutti quelli che hanno sulle spalle, meglio sulla testa, un bel paio di corna. Stanno peggio di me. L’indagato, l’accusato, può difendersi e dimostrare che mafioso non è. Uno che è cornuto, insomma uno che è stato tradito, è cornuto e basta. Non si può rimediare”. Questo il pensiero che l’ex ministro dell’Agricoltura, Saverio Romano (Pid) consegna ai microfoni de La Zanzara, su Radio24 per replicare alla domanda del giornalista ‘disturbatore’ David Parenzo, che gli chiedeva quanto pesasse sulle sue spalle l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. E chissà se oggi l’accusa pesa di più visto che la Giunta della Camera ha autorizzato l’uso delle intercettazioni sul conto dell’ex ministro con il voto contrario solo del Pdl e l’astensione della Lega (leggi). E nella conversazione radiofonica Romano mostra anche irritazione per una domanda sul suo amico Totò Cuffaro senza farsi mancare, nel finale, una punta di omofobia. I baci gay trasmessi in tv? “Mi imbarazzano”. I matrimoni gay? “Mi procurano i brividi”.
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Romano: “Meglio indagato per mafia che cornuto”
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