L’uscita del disco è stata preceduta da quella del singolo, Another sunrise. Base dance con un innesto vocale assolutamente rock ‘n’ roll, per non dire punk. Il cantato ricorda infatti un certo Iggy Pop e ammicca alle sonorità di gruppi come Jet. D’altro canto i Planet Funk hanno sempre saputo mescolare generi e hanno sempre avuto un orecchio molto attento a sonorità internazionali, passate e presenti. Anche il gruppo, che sarebbe forse meglio definire ‘progetto’, rispecchia questa tendenza: nonostante sia composto interamente da italiani (metà fiorentini e metà napoletani) ha sempre scritto testi in inglese e avuto vocalist stranieri.
É da questo respiro internazionale e dal travalicare le barriere musicali che nasce il titolo dell’album. Quando si ritrovano in sala prove ognuno porta il proprio gusto, le proprie inclinazioni. Il risultato è quindi il grande frullato – the great shake – di elementi rock, electro, dance e psichedelici. Mentre l’andare oltre i confini nazionali non è solo teoria da spartito ma viene applicata anche alla voce.
Nei primi tre album il cantato è stato affidato al talento istrionico e schizoide del londinese Dan Black (difficile dimenticare la sua interpretazione di The Switch), nel nuovo album invece a quello del lussemburghese Alex Uhlmann che, in quanto a carisma live, non a nulla da invidiare al primo. Il progetto nell’ultimo lavoro non si è fatto mancare collaborazioni importanti. Hanno partecipato Jovanotti e Giuliano Sangiorgi, con quest’ultimo i Planet Funk hanno realizzato Ora il mondo è perfetto, la loro prima – se si esclude la collaborazione al singolo Grazie di Pier Cortese – canzone in lingua italiana.
Scelte artistiche, ma anche commerciali. Un gruppo che produce elettronica e non sceglie di cantare in inglese si vede privato di una fetta non irrilevante di mercato. I quattro dei Planet Funk oltre a musicisti sono anche attenti osservatori della complicata industria musicale. La collaborazione con il leader dei Negramaro e con uno dei cantanti più seguiti dello stivale crediamo sia stata avviata anche per fini strettamente commerciali. Non sono peraltro nuovi a questo genere di calcoli: nel 2005 il singolo Stop me dell’album The illogical è stato utilizzato nella reclame della Coca Cola, due anni dopo il singolo omonimo dell’album Static è colonna sonora del videogame Fifa ’08, la stessa Another Sunrise fa da sottofondo musicale allo spot televisivo della Hyundai i20 Sound Edition.
Certo non si può fare una colpa ai Planet Funk del fatto che i loro brani siano così richiesti da grandi multinazionali. Quello che dispiace è che il singolo venga sfruttato commercialmente ancor prima che l’album sia uscito. A questi discorsi sicuramente non penseranno molto tutti quelli che stasera si recheranno a Ferrara. I quattro sanno infatti come coinvolgere e far ballare le platee. Dalle 22, in via Bottego 6, sarà solo la musica a farla da padrona.
I biglietti interi costano 15 euro, mentre i ridotti 13. Per chi acquista in prevendita il prezzo è di 20, ma è compreso il drink. Con 20 euro è anche possibile assistere al concerto seduti al tavolo.