Jabil, l’azienda chiude: 325 senza lavoro E gli operai in lotta occupano la fabbrica
Da oggi, i lavoratori dell'ex stabilimento Nokia alle porte di Milano, sono senza lavoro. Nel giro di tre anni sono arrivati, da stabilimento modello, ad essere dismessi. Ma gli operai hanno deciso di portare l'azienda di fronte al tribunale del lavoro e di occupare la fabbrica, per impedire che l'azienda porti via tutto
Trecentoventicinque lavoratori hanno perso il lavoro. Sono gli operai dello stabilimento Nokia Siemens di Cassina De’ Pecchi, alle porte di Milano. Dopo due anni di cassa integrazione, da oggi sono tutti disoccupati. Un salto nel buio inaccettabile per chi ha appena quarant’anni. Per questo hanno deciso di occupare la fabbrica. E il messaggio lanciato dal presidio permanente è chiaro: “La lotta è appena cominciata”.
Quando ancora mancavano due giorni al termine della cassa integrazione straordinaria, la Jabil, multinazionale americana subentrata tre anni fa alla Nokia Siemens, ha deciso di mettere i lucchetti allo stabilimento di Cassina De’ Pecchi e lasciare gli propri operai. “Un comportamento vergognoso”, secondo i lavoratori che alle sei del mattino hanno già aperto il presidio allestito ai bordi della statale padana superiore, alle porte di Milano. Oltre i cancelli della fabbrica ci sono i loro colleghi, quelli che hanno passato la notte nello stabilimento per impedire alla società di portar via i materiali. Alle sei e mezza bisogna dare il cambio. Ma le guardie non aprono i cancelli, e gli operai decidono di scardinare l’ingresso ed entrare ugualmente.
“Eravamo il leader mondiale nella produzione di ponti radio”, racconta Angelo Ometti, rsu della Fiom, “poi hanno deciso di smembrare l’intera filiera, disperdendo un valore immenso”. Sì, perché a Cassina De’ Pecchi c’era tutto, dalla ricerca alla progettazione, dalla produzione all’assistenza. Un sito che la stessa Nokia Siemens considerava un modello di riferimento. Poi le cose cambiano. Nel 2008, mentre Nokia Siemens porta la ricerca a Shanghai e inaugura la nuova produzione in Germania, la fabbrica passa a Jabil. “Ma nonostante le promesse di Jabil e l’impegno di Nokia a portare avanti ricerca e produzione”, spiega ancora Ometti, “non è stato mai presentato un piano industriale”. E’ questa una delle accuse con cui i lavoratori intendono portare Jabil e Nokia Siemens di fronte al tribunale del lavoro. Vogliono vederci chiaro. Capire perché, ad esempio, a metà 2010 la Jabil vende l’intera forza lavoro al fondo italoamericano Mercatech per poi tornare nuovamente alla guida dello stabilimento. Un’operazione che in soli sette mesi produce un buco di 70 milioni.
“Non dobbiamo stupirci di come ragionano oggi le multinazionali”, sostiene Maurizio Landini, segretario della Fiom, “chiediamoci piuttosto dove sono stati in questi anni i governi e le istituzioni locali”. Secondo il leader della Fiom è ormai innegabile il processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese, “ma il ministero dell’industria e la Regione devono attivarsi per dare a questi lavoratori una risposta seria e alternativa all’incentivo alla mobilità che non poteva non essere respinto”. L’ultimo tavolo è quello tentato martedì al Pirellone. Ma l’accordo non c’è stato. L’azienda ha offerto sei mesi di cassa in deroga e quattordicimila euro lordi, poi tutti a casa. “Volevano la nostra firma sul licenziamento”, ci racconta una lavoratrice prima di scavalcare i cancelli. “A me mancano dodici anni per andare in pensione”, spiega un’altra, “se mi licenziano dove vado?”. Da oggi per loro ci saranno solo gli ottocento euro al mese della mobilità Inps, che durerà un anno per gli under quaranta e due per i più anziani.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
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Lavoro & Precari
Jabil, l’azienda chiude: 325 senza lavoro
E gli operai in lotta occupano la fabbrica
Da oggi, i lavoratori dell'ex stabilimento Nokia alle porte di Milano, sono senza lavoro. Nel giro di tre anni sono arrivati, da stabilimento modello, ad essere dismessi. Ma gli operai hanno deciso di portare l'azienda di fronte al tribunale del lavoro e di occupare la fabbrica, per impedire che l'azienda porti via tutto
Trecentoventicinque lavoratori hanno perso il lavoro. Sono gli operai dello stabilimento Nokia Siemens di Cassina De’ Pecchi, alle porte di Milano. Dopo due anni di cassa integrazione, da oggi sono tutti disoccupati. Un salto nel buio inaccettabile per chi ha appena quarant’anni. Per questo hanno deciso di occupare la fabbrica. E il messaggio lanciato dal presidio permanente è chiaro: “La lotta è appena cominciata”.
Quando ancora mancavano due giorni al termine della cassa integrazione straordinaria, la Jabil, multinazionale americana subentrata tre anni fa alla Nokia Siemens, ha deciso di mettere i lucchetti allo stabilimento di Cassina De’ Pecchi e lasciare gli propri operai. “Un comportamento vergognoso”, secondo i lavoratori che alle sei del mattino hanno già aperto il presidio allestito ai bordi della statale padana superiore, alle porte di Milano. Oltre i cancelli della fabbrica ci sono i loro colleghi, quelli che hanno passato la notte nello stabilimento per impedire alla società di portar via i materiali. Alle sei e mezza bisogna dare il cambio. Ma le guardie non aprono i cancelli, e gli operai decidono di scardinare l’ingresso ed entrare ugualmente.
“Eravamo il leader mondiale nella produzione di ponti radio”, racconta Angelo Ometti, rsu della Fiom, “poi hanno deciso di smembrare l’intera filiera, disperdendo un valore immenso”. Sì, perché a Cassina De’ Pecchi c’era tutto, dalla ricerca alla progettazione, dalla produzione all’assistenza. Un sito che la stessa Nokia Siemens considerava un modello di riferimento. Poi le cose cambiano. Nel 2008, mentre Nokia Siemens porta la ricerca a Shanghai e inaugura la nuova produzione in Germania, la fabbrica passa a Jabil. “Ma nonostante le promesse di Jabil e l’impegno di Nokia a portare avanti ricerca e produzione”, spiega ancora Ometti, “non è stato mai presentato un piano industriale”. E’ questa una delle accuse con cui i lavoratori intendono portare Jabil e Nokia Siemens di fronte al tribunale del lavoro. Vogliono vederci chiaro. Capire perché, ad esempio, a metà 2010 la Jabil vende l’intera forza lavoro al fondo italoamericano Mercatech per poi tornare nuovamente alla guida dello stabilimento. Un’operazione che in soli sette mesi produce un buco di 70 milioni.
“Non dobbiamo stupirci di come ragionano oggi le multinazionali”, sostiene Maurizio Landini, segretario della Fiom, “chiediamoci piuttosto dove sono stati in questi anni i governi e le istituzioni locali”. Secondo il leader della Fiom è ormai innegabile il processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese, “ma il ministero dell’industria e la Regione devono attivarsi per dare a questi lavoratori una risposta seria e alternativa all’incentivo alla mobilità che non poteva non essere respinto”. L’ultimo tavolo è quello tentato martedì al Pirellone. Ma l’accordo non c’è stato. L’azienda ha offerto sei mesi di cassa in deroga e quattordicimila euro lordi, poi tutti a casa. “Volevano la nostra firma sul licenziamento”, ci racconta una lavoratrice prima di scavalcare i cancelli. “A me mancano dodici anni per andare in pensione”, spiega un’altra, “se mi licenziano dove vado?”. Da oggi per loro ci saranno solo gli ottocento euro al mese della mobilità Inps, che durerà un anno per gli under quaranta e due per i più anziani.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".