Adesso si ritratta. Mercoledì, l’assemblea dei sindaci della comunità del Parco del Cilento ha formulato un’ipotesi alternativa alla discarica di Laurito: insediare a Vallo della Lucania un “polo ecologico”, in cui verranno trattati i rifiuti del Cilento. Ma sul progetto di far sorgere una discarica nel comune al centro del Parco Nazionale del Cilento, iniziano a moltiplicarsi incongruenze, errori e aspetti poco chiari. Di quel sito infatti se ne era parlato già nel 2008, durante l’emergenza rifiuti regionale. Lo sapevano tutti, anche chi allora non era ancora presidente della Provincia di Salerno (Edmondo Cirielli) e chi oggi presidente del Parco del Cilento non lo è più, come il sociologo Domenico De Masi.
Nel 2008, infatti, l’allora (e attuale) sindaco di Laurito, Filippo Carro vota, insieme ad altri 49 sindaci, a favore di una delibera del Consorzio rifiuti smaltimento che, insieme ad altri 8 siti, individuava la macchia dei Rizzoli, nel comune di Laurito, per la realizzazione ex novo di una discarica del comprensorio del Cilento. “Ero in dovere, c’era un’emergenza – dice Carro al fattoquotidiano.it – e poi non conoscevo neanche quell’area. Poi, non vorrei parlar male delle persone che non ci sono più, ma se la vogliamo dire tutta – aggiunge Carro – fu Angelo Vassallo (ex sindaco di Pollica assassinato il 5 settembre 2010) uno dei principali artefici di quella delibera”.
L’emergenza, per fortuna, rientra e della discarica a Laurito non se ne fa più nulla. Si arriva però all’estate 2011: nella provincia di Salerno deve nascere almeno un’altra discarica. Il presidente della Regione Campania, Caldoro, nomina commissario per l’individuazione dei siti e la realizzazione di discariche, il prefetto Tino Vardè (già commissario per Napoli e provincia). Intanto, Cirielli invia una lettera a tutti i sindaci del comprensorio cilentano: devono indicare, entro il 22 agosto, un sito in cui poter far sorgere una discarica. Altrimenti ci penserà la Provincia. Risponde solo il sindaco di Laurito. Per Carro, portare quella discarica nel suo comune sarebbe importantissimo: potrebbero sbloccarsi più facilmente, come lascia intendere qualcuno, i fondi per un impianto Raee (per il recupero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) a Laurito, che porterebbe con sé 14 nuovi posti di lavoro. A maggio 2012 si tornerà a votare e avere la garanzia di nuovi posti di lavoro, da promettere ai cittadini, sarebbe un punto chiave su cui basare la propria campagna elettorale.
La Provincia di Salerno così commissiona al SEED (il gruppo di Ingegneria Sanitaria Ambientale dell’Università di Salerno), coordinato da Vincenzo Belgiorno, l’individuazione delle discariche. Quattro le ipotesi elaborate: Caggiano, Battipaglia, Nocera Inferiore e Laurito. Per quest’ultimo si parla di “adeguata idoneità dell’area (…) caratterizzata da un elevato indice di naturalità e biodiversità”. Solo poche righe che certificano l’idoneità per una discarica. “Uno studio, che non definirei neanche tale – sottolinea il professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università di Napoli, interpellato dal fattoquotidiano.it – dal quale si evince che non è stato effettuato nemmeno un sopralluogo multidisciplinare. Si sarebbero accorti che la macchia dei Rizzoli è un’area ad alto rischio frane, con una morfologia accidentata. Dunque non è idonea geoambientalmente – chiosa Ortolani – per la realizzazione di una discarica”. Il geologo ricorda poi che il professor Belgiorno non è nuovo ad errori del genere: “Nel 2007 aveva indicato per la realizzazione di una discarica, il sito di Serra Arenosa, nel comune di Caggiano: una zona ad alto rischio sismico”.
Ma quella discarica s’ha da fare. Anche se non deve essere l’unica, come indicato dal presidente della Provincia, Edmondo Cirielli. “Non potevo permettere – dice Cirielli – che nascesse una sola discarica, che un domani potrebbe ospitare i rifiuti dell’intera regione. Non tanto perché è al ridosso del Parco, ma perché per arrivare a Laurito bisogna passare da una strada statale, che già oggi è inadeguata per il flusso ordinario di macchine”.
Il 28 settembre scorso convocato dal commissario Vardè, il sindaco autorizza i primi carotaggi nella macchia dei Rizzoli. I primi di ottobre iniziano i primi rilievi. I cittadini, fino a quel momento ignari di tutto, capiscono, si organizzano in un comitato e chiedono spiegazioni al sindaco. Carro in evidente difficoltà, ritratta: dichiara la contrarietà alla “allocazione di una discarica nell’ambito del suo Comune” e si unisce alla Comunità Montana, nel far ricorso al Tar contro la nomina del commissario Vardè. “Ma come – avrebbe detto Vardè – prima mi dà l’autorizzazione e poi fa ricorso contro la mia nomina?”. Il sindaco di Laurito al fattoquotidiano.it dice: “Ero contrario alla discarica già dall’inizio, avevo dato la disponibilità per i carotaggi solo per tenere saldi i rapporti istituzionali”.
Nessun riferimento ai vincoli paesaggistici e ambientali. Il terreno infatti pur essendo soltanto contiguo al Parco del Cilento, secondo il direttore dello stesso Ente, Angelo De Vita, è soggetto a regime autorizzativo anche per ciò che riguarda i rilievi. Quelli fatti ad ottobre dunque non sono regolari. E soprattutto perché l’area è proprietà privata di ben tredici cittadini. Solo uno di essi sapeva dei primi sondaggi di ottobre e di quelli che si sarebbero dovuti fare il 12 dicembre scorso. Sì, perché facendo valere il loro diritto, i proprietari di quella particella hanno bloccato trivelle e forze dell’ordine, rispedendo, seppur provvisoriamente, il progetto al mittente. Adesso comitato e sindaci del comprensorio dovranno aspettare la risposta del commissario Vardè, al quale ieri è stata inoltrata la proposta alternativa alla discarica di Laurito: un “polo ecologico” a Vallo della Lucania. Appena due giorni fa Vardè aveva detto ai giornalisti: “Per il momento andiamo avanti sul sito di Laurito. Il tempo stringe e non possiamo più aspettare”.