Fumata bianca sulla partita dell’assegnazione delle frequenze televisive digitali. E di colpo il beauty contest, il meccanismo di gara che regalava “nuovi canali” a Rai e Mediaset, diventa solo un ricordo. Il governo ha infatti dato parere favorevole agli ordini del giorno alla manovra presentati da Partito democratico, Italia dei valori e Lega nord che chiedono di annullare il beauty contest indetto dal precedente esecutivo. E di colpo la gara farlocca fatta apposta da Berlusconi e Romani per regalare “nuovi canali” a Rai e (soprattutto) Mediaset diventa solo un ricordo.
Il ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda ha chiesto che gli odg siano discussi insieme. Ma cosa chiedono le richieste che portano le firme di Paolo Gentiloni, Antonio Di Pietro e Roberto Maroni? Al di là dei dettagli, i tre odg chiedono di annullare il concorso di bellezza per assegnare le frequenze liberate dal passaggio della trasmissione da analogica a digitale e di sostituirlo con una vera e propria asta competitiva.
Il beauty contest prevede che i sei multiplex (super-frequenze digitali in grado di trasportare fino a sei segnali televisivi ciascuno) siano assegnati gratis in base a un concorso a punti che vede partecipare anche i due incumbent del mercato radiotelevisivo italiano: la Rai e soprattuto il Biscione. Il fattoquotidiano.it è da più di un anno che sottolinea come questa operazione rappresenti un enorme regalo alle aziende dell’ex presidente del Consiglio tutto a danno delle casse dello Stato e delle tasche dei contribuenti. Un’operazione ancora più inaccettabile alla luce dei sacrifici che la manovra economica targata Monti imporrà agli italiani.
Soprattutto alla luce del fatto che l’asta gemella, quella che riguarda le compagnie di telecomunicazioni chiamate a spartirsi un’altra porzione di etere, ha fruttato per le casse dello Stato la bellezza di 4 miliardi di euro. Una cifra superiore alle aspettative più rosee che stride con le parole di Silvio Berlusconi dei giorni scorsi secondo il quale un’eventuale asta competitiva sulle frequenze tv sarebbe andata sicuramente deserta.
Sull’argomento ieri sera è intervenuto anche Michele Santoro dai microfoni di Servizio Pubblico annunciando che, nel caso il governo facesse marcia indietro sul beauty contest, lui raccoglierebbe un milione di euro tramite sottoscrizioni per presentare una sua offerta. La provocazione del giornalista è stata accolta e rilanciata oggi da Sandro Parenzo, patron di Telelombardia, l’emittente capocordata delle televisioni locali che trasmettono sul digitale terrestre il talk di Santoro. “Se il governo regalerà le frequenze con il beauty contest, sono convinto che la gente scenderà in piazza. Ormai la questione è nota e si conosce il loro valore, non possono più agire indisturbati”, ha detto Parenzo annunciando che alcune corporation americane e inglesi sarebbero interessate a partecipare all’asta qualora il concorso di bellezza fosse bloccato. “Noi forniremmo la rete, loro i contenuti – annuncia il numero uno dell’emittente milanese – Ciò dimostra che la gara non andrebbe affatto deserta”.
Ora che il governo ha dimostrato la sua disponibilità quantomeno a parlarne, l’Italia dei valori canta vittoria e chiede che le procedure per la competizione vengano subito bloccate in attesa che le regole dell’asta “a titolo oneroso” vengano messe nero su bianco.