Questa la scoperta di una recente indagine Cospe e Asgi attraverso un campione di 36 preventivi. Su 36 compagnie, 8 richiedevano l'inserimento della cittadinanza in fase di iscrizione: risultato è che in 7 casi è stato riscontrato un trattamento discriminatorio nei confronti di cittadini extracomunitari. E a seconda del tipo di nazionalità il preventivo viene più o meno gonfiato
La compagnia assicuratrice in cui la discriminazione è più forte, spiega il Cospe, è il gruppo Con.Te: in questo caso il premio della polizza proposto ammonta a 548 euro ma aumenta del 55% per un cittadino romeno arrivando a quota 850 euro, a 906 per un bulgaro e addirittura a 1100 per un cittadino marocchino. Cospe e Asgi hanno tentato di interpellare la compagnia in questione ma questa ha rimandato ogni responsabilità alla sede centrale in Gran Bretagna.
La ricerca, condotta tra luglio e settembre 2011, rientra nel progetto “Antenna territoriale antidiscriminazione di Firenze”, promosso da Asgi Firenze (Associazione per gli Studi giuridici) con il supporto finanziario dell’Open Society Foundation. «È assurda – commenta Udo Enwereuzor, coordinatore della ricerca ed esperto Cospe di razzismo – la correlazione tra luogo di nascita e probabilità di avere un incidente, il metodo di queste compagnie assicurative si basa su stereotipi e luoghi comuni e questa non è una pratica professionale. Avvieremo un procedimento legale se non cambierà niente».
Le discriminazioni in fatto di Rca non si limitano alla cittadinanza diversa tra due stati ma anche all’interno della stessa nazione: secondo indagini dell’Isvap e dell’Antitrust, anche i cittadini del Mezzogiorno sono oggetto di discriminazione tariffaria. Infatti, a parità di condizioni contrattuali, chi risiede nel Sud Italia paga mediamente un premio assicurativo doppio rispetto a un cittadino del Nord. Tale discriminazione viene giustificata da parte delle compagnie assicurative adducendo al concetto di “presunzione di rischio” secondo il quale un automobilista che risiede in alcune aree del paese è predisposto maggiormente alla sinistrosità e all’illecito.
In ultimo anche il sesso pesa sul premio assicurativo: una donna generalmente paga di più di un uomo alla guida. Da qui la decisione della Corte di Giustizia europea di dichiarare che la regola dei premi assicurativi sia totalmente unisex e che dovrà essere applicata senza eccezioni a partire dal 21 dicembre 2012. Dopo tale data tutte le differenze fra uomo e donna, al volante, non saranno più valide.