“Non dire gatto se non lo hai nel sacco” così recita un antico proverbio, sicuramente non pensato da un animalista. Sarà bene, tuttavia, non festeggiare troppo per l’approvazione degli ordini del giorno sull’asta delle frequenze, sino a quando il ministro Passera non avrà davvero abrogato i vecchi criteri predisposti dall’ex ministro Romani ed indicato il nuovo bando.
Sino ad allora ne vedremo delle belle, faranno di tutto per stravolgere il voto di ieri. Berlusconi farà davvero “disperare Monti“. Cominceranno con l’annunciare il boicottaggio di una eventuale asta onerosa, poi chiederanno aiuto a qualche compiacente autorità di controllo, poi minacceranno esposti e ricorsi, tenteranno la via del rinvio, confideranno persino nelle elezioni anticipate pur di evitare quello che Berlusconi ritiene davvero l’estremo oltraggio. Se il governo terrà e non si piegherà al ricatto sarà davvero un segnale di discontinuità e, questa volta, non faremo certo mancare il nostro sostegno ed il nostro voto di fiducia.
Un ringraziamento infine a quei 130 mila cittadini che hanno raccolto l’appello lanciato dalla associazione Avaaz e da Giulia Innocenzi e che hanno reclamato l’asta onerosa e il riutilizzo di quei soldi nei settori della previdenza e degli ammortizzatori sociali.
Sino a quando non saranno resi noti i nuovi criteri sarà il caso di non voltare pagina e di mantenere accesi tutti i riflettori politici e possibilmente anche mediatici.