Si definisco “abusivi per necessità”. Sono i protagonisti della cosiddetta “edilizia spontanea”: 70mila persone che a Bacoli (Na) hanno deciso di procurarsi un tetto sulla testa con il tacito assenso delle istituzioni. Dopo 20 anni, la Procura del capoluogo partenopeo ha rotto il silenzio e inviato le ruspe per l’abbattimento di due di queste abitazioni. Ma una volta arrivate, hanno dovuto affrontare l contestazione di una folla di tremila cittadini e soprattutto le dimissioni, per protesta, del sindaco. Un atto di solidarietà? Non solo, Bacoli infatti, è una città devastata dal cemento selvaggio. E molti di loro temono, un giorno, di vedere tornare le ruspe per la loro abitazione perché “piuttosto che prendere in fitto un appartamento abusivo – spiegano – è tanto meglio costruirsene uno…spontaneamente”. di Katiuscia Laneri e Vincenzo Iurillo
Videogallery
Bacoli (Na), ordinata demolizione case abusive e il sindaco si dimette
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione