Diego Della Valle contro Mauro Moretti, lo “scontro” si gioca sul binario. “Vedere che in Italia il monopolizzatore attuale delle ferrovie, che – dichiara il patron di Tod’s – costringe i cittadini italiani a viaggiare malissimo da sempre, cerchi anche di contribuire a non far arrivare nessun altro che possa far viaggiare bene gli italiani, è una cosa assolutamente assurda” poi l’affondo “tenga anche conto l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, è stipendiato dagli italiani”.
L’imprenditore marchigiano sceglie lo spazio tv di Sky di Maria Latella per attaccare quello che è il suo competitor sul mercato del trasporto ferroviario: Trenitalia. Della Valle, infatti, è socio insieme a Luca Cordero di Montezemolo di Ntv, primo operatore privato ferroviario italiano. “Vedo purtroppo delle cose – continua l’industriale – che a volte mi fanno saltare dalla sedia, pensando a noi, abituati alla concorrenza mondiale in tutto il mondo, che la concorrenza ce la facciamo in un modo duro ma sempre onesto, lineare, nell’ambito delle leggi e delle regole”.
Poi passa al tema della nostra reputazione all’estero. “Quello che trovo brutto per il nostro Paese è la reputazione che ci stiamo facendo – spiega -. Come possiamo pensare che grandi società internazionali vengano a investire in Italia se osservano quello che sta capitando a questa società che vuole essere concorrenziale, cosa questa vecchia pseudo-politica gli sta combinando come guai. Qui – afferma – bisogna essere realisti”. “Tutto questo mondo di personaggi, che erano attori e registi della vecchia politica, hanno gestito male le imprese del Paese e devono andare a casa. Noi cittadini vogliamo della gente seria”. Salva poche aziende compartecipate dallo Stato il patron della Fiorentina: “Ci sono aziende bellissime in Italia, come l’Eni. Ma a tutti quelli che palesemente non funzionano bisogna cortesemente chiedere di andare a casa”.
Critiche durissime alle quali ha voluto replicare non il numero uno di Trenitalia, Moretti, ma il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. “I giudizi di Della Valle sono totalmente non condivisibili, e assolutamente non accettabili. La liberalizzazione nel nostro Paese è più avanzata che altrove e io vigilerò perché avvenga nei modi migliori. Considero interventi come quello di oggi – conclude il ministro – assolutamente inutili”.