Ormai non fa più notizia, è quasi un fenomeno di costume: Massimo Ranieri al Teatro Nuovo di Ferrara (domenica 18 dicembre, ore 21) si annuncia ancora sold out. L‘artista napoletano andrà in scena con lo spettacolo Canto perché non so nuotare, omaggio al mondo femminile con un’orchestra e un corpo di ballo di sole donne, due ore e più di spettacolo in cui Ranieri ripercorre gli oltre quarant’anni della sua vita artistica proponendo capolavori musicali immortali di Battisti, Vasco Rossi, Battiato, Lauzi ed Endrigo. Il tutto arricchito con siparietti e un corpo di ballo travolgente: Massimo è il mattatore per antonomasia.
“Ferrara per me è come un ritorno a casa, sono già stato sul palco del Teatro Nuovo con L’ isola degli schiavi di Marivaux”, spiega il cantante napoletano, “ho un ricordo bellissimo della città…ho ancora nelle narici l’odore inebriante dei glicini in primavera!
Lo spettacolo si è arricchito di altre voci, tutte femminili, così come il balletto e l’orchestra….
“È un omaggio alla donna, è stata una precisa scelta artistica, è giusto parlare della donna che ha delle capacità straordinarie: ormai si fa tutto per loro, le donne sono il perno della vita degli uomini”.
Cinema, musica, teatro, tv, tutto fatto sempre con gran dispendio di energie…
“Qualcuno deve aver strappato dal libro della mia vita il capitolo riposo: da qui fino a giugno non mi fermo neanche un giorno. Tra il teatro con Eduardo, il programma televisivo Presente e Futuro e il tour non ho proprio possibilità di riposare. Poi ho in programma la realizzazione del prossimo disco con Mauro Pagani, per cui mi chiuderò per un mese in sala registrazione e credo che per dicembre prossimo uscirà”.
Ha riportato Eduardo in tv, con quelle fossette nelle guance sembra essere un suo discendente…
“Credo che sia proprio un segno del destino. Io mi limito ad interpretarlo, poi sta al pubblico stabilire se esiste una somiglianza”.
Dopo De Filippo ha pensato mai di ripetere la stessa operazione con Raffaele Viviani, che tra l’altro come personaggio credo le sia artisticamente vicino?
“Avete toccato un tasto dolente per un semplice motivo, io nel lontano ‘75 al Festival dei due mondi a Spoleto ho avuto modo di interpretare Viviani, oggi mi piacerebbe molto portarlo in tv, perché offre la possibilità di cantare, ballare e recitare. Per noi napoletani Viviani è l’espressione massima della napoletanità. È stato un po’ messo da parte per non si sa per quale motivo, ma sarebbe davvero un bello spunto per il palinsesto della televisione”.
di Federica Fiorillo