E' dal 1999 che il ministero dell'Istruzione non apre le selezioni pubbliche per gli insegnanti: il bacino di interessati si aggira intorno alle 300mila persone. In questo modo si potrebbe superare il sistema bloccato delle graduatorie a esaurimento (Gae)
I tempi di lavoro del governo si annunciano piuttosto stretti: “Sto lavorando per arrivare nel mese di gennaio a presentare alle commissioni parlamentari il piano della scuola, sull’università, sulla ricerca e sull’innovazione”, ha spiegato Profumo questa mattina a Savona (sua città Natale), dove ha inaugurato una nuova palazzina all’interno del Campus Universitario cittadino. L’attenzione del neo-ministro si è concentrata proprio sull’istruzione universitaria: “Credo che l’università debba diventare un patrimonio del Paese. Quindi, le sedi universitarie devono essere capaci ad attrarre studenti del territorio. Dobbiamo riuscire a trasformarle in luoghi in cui i nostri ragazzi si possano confrontare con tutti”.
Altro tema prioritario nella tabella di marcia del ministro Profumo è la sicurezza degli edifici scolastici. Dai dati del rapporto di Legambiente del 2011 (Ecosistema scuola) sulla situazione delle scuole d′infanzia primarie e secondarie di primo grado di 93 capoluoghi di provincia è emerso che “il 36% degli edifici scolastici italiani necessita di interventi di manutenzione urgenti, il 50% è in aree a rischio sismico e solo il 58% possiede il certificato di agibilità”. Profumo ha citato questo documento per per ricordare che “oltre il 60% degli edifici risale a prima del 1974” e assicura che sul sito del ministero dell’Istruzione, a breve, sarà resa pubblica l’Anagrafe dell’edilizia scolastica e il piano degli interventi per la messa in sicurezza delle strutture.
L’età media dei docenti è di 40 anni: per questo Profumo vuole “riaprire la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una cattedra”. Il titolare del dicastero della Pubblica Istruzione ha poi parlato dell’operazione Erzelli a Genova, che porterà alla nascita di un parco scientifico e tecnologico sulla collina di fronte all’Aeroporto cittadino: “Credo in questo progetto dove possono convivere università, aziende e centri di ricerca e nel nostro Paese ci sono già degli esempi che funzionano molto bene. Ora occorre fare un business plan completo per poi trovare i soldi necessari per avviare l’operazione”.