L’intesa è stata raggiunta nel corso della Commissione intergovernativa italo-francese e arriva dopo tre anni di negoziati. All’inizio del 2012 partiranno gli scavi per la galleria geognostica della Maddalena, mentre i lavori principali partiranno nel 2013
I lavori sono articolati in due fasi: nella prima saranno realizzati il tunnel di base, lungo 57 chilometri, e due stazioni internazionali a Susa e a S.J. De Maurienne. Poi si passerà alle nuove parti di accesso, con modalità e tempi da definirsi con un ulteriore accordo. Il costo dell’opera per l’Italia sarà di 2,7 mld di euro, al netto del cofinanziamento europeo e della quota francese. I lavori principali partiranno nel 2013, e dureranno circa 10 anni. All’inizio del 2012 partiranno gli scavi per la galleria geognostica della Maddalena, per la quale sono in corso le attività preparatorie di cantiere. La tratta Torino-Lione potrà essere percorsa in meno di due ore, mentre ora ne occorrono più di quattro. Parigi sarà raggiungibile da Milano in circa quattro ore, contro le sette attuali.
Nel consiglio di amministrazione e nella Commissione intergovernativa sarà presente un rappresentante della Commissione europea. ”Il massimo sostegno della Commissione europea per la Torino Lione” è stato assicurato dal coordinatore europeo del Progetto Prioritario Tent, Laurens Jan Brinkhorst, in un incontro che ha preceduto la riunione, nella Capitale, della Commissione italo-francese sulla Tav. Lo riferisce l’ufficio del Commissario straordinario per la Torino-Lione ricordando che l’opera, in quanto segmento del “Corridoio del Mediterraneo” che collega la Penisola Iberica a Kiev, è stata inserita tra le infrastrutture strategiche comunitarie e può quindi candidarsi a richiedere il cofinanziamento massimo, che corrisponde al 40%.
Intanto mentre a Roma si siglava questo accordo, a Torino il Movimento 5 Stelle, Lav (Lega anti-vivisezione) e No Tav hanno indetto una conferenza stampa davanti alla sede del consiglio regionale del Piemonte per parlare dei danni alla fauna della Valle di Susa, prodotti dai lavori per la ferrovia ad alta velocità. Secondo le stime dell’Ufficio del Commissario straordinario, la nuova linea ferroviaria consentirà di trasferire su rotaia circa 700mila camion ogni anno, ma sono molte le voci critiche sul trasferimento del trasporto delle merci (leggi l’articolo di Luca Mercalli) dalla gomma ai treni.