Difficile perdere la sana abitudine alla brutta figura. E ancor più riuscire ad avere la meglio su quella endemica cafoneria che è sempre stata, d’altra parte, la sua cifra nel mondo.
Insomma, anche ieri il Cavaliere ci ha stupito.

Al Quirinale, era appena cominciata la tradizionale cerimonia per gli auguri del presidente della Repubblica alle alte cariche dello Stato e ormai tutti avevano preso posto alla spicciolata. Così, mentre in sala i tanti politici e le varie autorità attendevano pazienti l’arrivo di Giorgio Napolitano, il posto in prima fila riservato a Silvio Berlusconi appariva vuoto. Fino all’ultimo minuto. Che cos’era successo? Sorpresa: a pochi minuti dall’ingresso in sala del capo dello Stato, Berlusconi ha fatto capolino dalla porta d’ingresso delle più alte cariche dello Stato e non dalle porte laterali da cui entravano tutti gli altri, dai segretari di partito in giù, insomma, da dove doveva entrare anche lui.

Ma il bello è venuto poco dopo. Quando si è aperta la porta vicina al podio degli oratori e hanno fatto ingresso Napolitano, i presidenti delle Camere Fini e Schifani e il premier Mario Monti. E Berlusconi. Scenetta: i quattro (presidenti delle Camere più Monti) che si dirigono verso il podio, il Cavaliere, come sempre con un bel sorrisone stampato in faccia, è entrato piano, ha stretto alcune mani, ha scambiato due battute e poi, finalmente, ha preso posto in prima fila. E dove è parso e piaciuto a lui, ovvero non vicino al ministro Corrado Passera, come assegnato, ma accanto al titolare dell’Agricoltura Mario Catania. Quindi, mentre Napolitano pronunciava parole gravi anche nei suoi confronti (“con Berlusconi la sostenibilità, anche internazionale era al limite…”) lo si poteva ammirare non certo assorto o pensieroso, bensì profondamente addormentato come da tradizione negli appuntamenti ufficiali sotto lo sguardo imbarazzato dell’intero arco costituzionale. Capo dello Stato compreso, ovviamente.

Il Fatto Quotidiano, 21 Dicembre 2011

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