Joseph Stiglitz, nato nel 1943, è un economista americano e professore alla Columbia University di New York. Premio nobel dell’Economia nel 2001 per il suo contributo alla teoria dell’asimmetria informativa tra gli operatori economici, è stato Senior Vice-President e Chief Economist della Banca Mondiale. E’ conosciuto per la sua visione critica della globalizzazione e di istituzioni internazionali come il Fondo Monetario e la Banca Mondiale. E’ un feroce oppositore dei “profeti” del libero mercato (che chiama “fondamentalisti del libero mercato”). Ha fortemente criticato il piano di salvataggio dei mercati finanziari lanciato dall’amministrazione Obama, perché sarebbe stato troppo condizionato dal potere delle grandi banche. Nel 2008 ha pubblicato il libro “The Three Trillion Dollar War: The True Cost of the Iraq Conflict” (La guerra da tremila miliardi di dollari: il vero costo della guerra in Iraq), esaminando i veri costi della guerra, includendo i costi occulti. Secondo Stiglitz la guerra, e in generale l’amministrazione Bush, ha fortemente impoverito la popolazione americana: mentre le 15 mila famiglie più ricche del Paese hanno raddoppiato i loro ricavi e i profitti delle corporation sono cresciuti del 68%, il reddito dell’americano medio si è ridotto progressivamente. In base alle ricostruzioni di Stiglitz, nell’era Bush, l’1% degli americani più ricchi avrebbe ottenuto oltre il 20% delle risorse pubbliche, mentre il 50% più povero appena il 12,5%. Stiglitz, che è uno degli economisti più citati ed ascoltati al mondo, ha pubblicato in Italia, per Einaudi, “La globalizzazione e i suoi oppositori”, “I ruggenti anni Novanta. Lo scandalo della finanza e il futuro dell’economia” e “La globalizzazione che funziona”.