Cultura

Se anche moda e arte diventano social

Arriva Se, un sito Internet dove è possibile presentare il modo totalmente gratuito le proprie e opere d'arte, design, arredamento e moda. Sarà il popolo della rete a giudicare il valore delle produzioni

di Eugenia Romanelli

Intercettare il bello, non la tendenza. E’ come titolano il loro progetto, appena inaugurato, Simona Cima e Elisabetta Cervelli, le due donne che hanno inventato “SE”. Si tratta di un Cube, un portale attraverso il quale presentare in modo gratuito e “social” (dal basso) opere (se d’arte lo diranno gli utenti) di design, arredamento, moda, artigianato “Nella Rete – spiega Simona Cima – non esistono limiti alle idee, alla ricerca e allo scambio. E’ un luogo ideale per fare innovazione”. L’incontro tra SE e il suo pubblico tuttavia non avverrà solo sul web ma anche nelle case private di chi vorrà aderire all’iniziativa, che si apriranno per esporre i pezzi unici frutto dell’ingegno di chiunque, artisti affermati o improvvisati: “I luoghi, virtuali e reali, dovranno permettere l’incontro intimo, diretto, e il dialogo, tra chi crea e chi vuole conoscere. L’idea è scavalcare la filiera delle gallerie d’arte e dei negozi, ossia della distribuzione”. L’iniziativa, sperimentale di ricerca, si basa sull’osservazione delle dinamiche della contemporaneità del nostro mondo: “Le opere di SE vogliono essere la risposta al personal style che ciascuno di noi ha come individuo unico. Gallerie e negozi invece si comportano come aggregatori, ossia presuppongono un target di persone accomunate tutte dallo stesso gusto”. Anche l’aspetto random è una declinazione importante di questo progetto: “A volte è proprio in modo casuale che arriviamo a intercettare ciò che fa per noi, e ce lo ha insegnato proprio la Rete. Per questo siamo aperti a chiunque voglia ‘esporre’ un’idea originale, indipendentemente dal suo curriculum artistico”.

Si parte con un ricco manipolo di creativi: Giuseppe Piazza, per esempio, ex direttore del mensile “Max”, coi suoi 4 scatti (A1 settembre rossa /A1 doppio tir /Tangenziale Ovest / Geometrie A1) riferiti al progetto della mostra, appena chiusasi alla Galleria Barbara Frigerio Contemporary Art di Milano, “Io non sono padano” (le foto, realizzate su carta Arches della cartiera Canson, cotone 100%, con certificazione Fine-Art Giclée garantita dalla Fine Art Guild di Londra, sono garantite per qualità e durata museale). Marco Lanza invece propone le immagini inedite di Riproduzione vietata (2011), uno studio sulle vecchie cartoline postali, mentre Trust Your Crazy Ideas interpreta il Caftano (dal Nord Africa all’Asia, era il carattere distintivo dello stato sociale di chi lo indossava) realizzando un nuovo capo di abbigliamento, originale anche grazie alle collaborazioni passate con Gucci e Dolce & Gabbana. E poi candelabri, lanterne, tessitura vintage secondo lo stile dei nomadi persiani, e altri oggetti capaci di raccontare quel presente cangiante, liquido e promiscuo che, a tutti gli effetti, si ritrova ad essere l’oggi. http://www.seproject.it/

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