Firmato un accordo tra amministrazione Pisapia, Fiamme gialle e Agenzia delle entrate. E' il primo caso tra le grandi città italiane: l'incrocio dei dati su reddito, proprietà e attività economiche permetterà di far partire segnalazioni mirate. E i soldi recuperati resteranno nelle casse di Palazzo Marino
Il Comune di Milano apre la caccia agli evasori fiscali. Primo tra le amministrazioni delle grandi città italiane, scandaglierà i dati dei contribuenti e quando troverà qualche incongruenza manderà via web una segnalazione circostanziata alla Guardia di Finanza e alla Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate. La segnalazione scatterà, per esempio, se il proprietario di un immobile di lusso dichiara redditi bassi per sfruttare agevolazioni nei servizi comunali, o se in un alloggio che risulta vuoto è attiva una fornitura di elettricità, segno di un probabile affitto in nero. Nel mirino anche le residenze estere di comodo, quando magari il soggetto conserva in città “interessi familiari, economici, sociali e lavorativi”. Occhio di riguardo, ancora, per le attività commerciali “ad alto rischio di evasione”.
L’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia ha firmato un accordo con l’Agenzia regionale delle entrate e la Guardia di finanza, grazie al quale le segnalazioni troveranno ascolto da parte di una task force di militari – operativa dal primo gennaio – che insieme all’Agenzia accerterà l’effettiva evasione. “Con la stipula dell’accordo, il contrasto ai fenomeni elusivi ed evasivi diventa ancora più capillare grazie al corretto incrocio delle banche dati in possesso dei tre enti”, spiega una nota del Comune. Sarà quindi rafforzata una collaborazione che, secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, in Lombardia ha consentito di ricevere circa tremila segnalazioni “qualificate” dai 317 Comuni “convenzionati” (sui 1544 esistenti nella regione), dalle quali sono emerse maggiori imposte per 11 milioni di euro, con 10 milioni di euro di maggiori sanzioni. Dal 2012, le somme incassate grazie a quest’attività rimarranno interamente a disposizione del Comune.
A inviare le segnalazioni sarà il Consiglio tributario del Comune, appena istituito, che scandaglierà le incongruenze emerse in attività commerciali e professionali, proprietà edilizie, residenze fiscali e dall’esame di “una serie di altri beni indicativi di capacità contributiva”. Il tutto, assicura il Comune, “nel pieno rispetto della protezione dei dati personali del contribuente”.
Oltre 1.500 dirigenti e funzionari comunali sono stati già formati dall’Agenzia delle entrate. “Grazie alla collaborazione sottoscritta oggi viene resa operativa una nuova sinergia in grado di contrastare l’evasione dei tributi locali e statali”, ha commentato l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. “Una convenzione che permette, attraverso la condivisione e l’incrocio delle informazioni, di far luce su situazioni e stili di vita in conflitto con quanto dichiarato, contribuendo così alla costruzione di una ritrovata cultura della legalità e del contrasto all’evasione e al sommerso”.