Cosa ci aspetta nel nuovo anno? E il nuovo esecutivo cosa farà? Sarà davvero realizzata la riforma del lavoro? Se ne parlerà questa sera nel programma di Michele Santoro. Ospiti Di Pietro, Polillo, Gino Strada. Collegamenti da Milano e Bari
Ospiti in studio Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori, insieme a Gianfranco Polillo, sottosegretario al ministero dell’Economia e Gino Strada, fondatore di Emergency. In collegamento da Milano, dalla torre della Stazione centrale, i lavoratori dei vagoni letto e il sindaco di Bari Michele Emiliano. Tra i servizi in scaletta, un’intervista al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.
La scorsa settimana, secondo quanto riportato dai dati Auditel, Servizio Pubblico è stato visto da 1,627 milioni di telespettatori che corrispondono al 6,89 per cento di share. Un risultato di due punti superiore rispetto alla puntata precedente. Inoltre è arrivata la condanna di Antitrust al sistema Auditel che ha sanzionato il sistema di misurazione degli ascolti con 1, 8 milioni di multa, al termine di un’indagine che mette a nudo l’ostruzionismo di un sistema che impedisce di fare concorrenza a Rai e Mediaset e penalizza soprattutto Sky. L’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella, successore di Antonio Catricalà (ora sottosegretario al governo di Mario Monti), indica le carenze strutturali di Auditel che, come ha scritto Santoro sul Fatto, impediscono la percezione del fenomeno Servizio Pubblico, in onda sul satellite di Sky e su un gruppo di 26 emittenti locali.
Le cifre di giovedì scorso rilevano una crescita su Sky di 120 mila telespettatori e un aumento generalizzato delle televisioni regionali, soprattutto in Campania con Telecapri (+42 mila), in Toscana con Rtv 38 (+ 32 mila), in Friuli con Free (+ 40 mila). Arrivati alla settima puntata, Sandro Parenzo di Telelombardia, promotore di Servizio Pubblico, aveva annunciato che la trasmissione proseguirà anche nei prossimi mesi: “Visti i risultati della raccolta pubblicitaria – ha dichiarato – abbiamo deciso di andare avanti fino a giugno. Gli ascolti dell’ultima puntata di ieri sono cresciuti rispetto alla penultima. È vero che c’è stata una flessione rispetto alle prime puntate, ma l’Auditel è uno strumento insufficiente, non funziona e incide relativamente sulla raccolta pubblicitaria. Fare la partita con un arbitro stipendiato dalla concorrenza è dura, ma noi abbiamo una risposta diversa. Gli investitori – conclude Sandro Parenzo – sono consapevoli che spendono per gli spot la metà del dovuto”.