yearinhashtag#YearInHashtag è il progetto che raccoglie via Twitter le immagini dell’anno che si sta concludendo. Ma non è solo una raccolta di immagini è il respiro in presa diretta del corpo vivo della nostra società.

Sono immagini che ci raccontano come partecipare alla fine di un anno tosto mentre l’inizio di uno ancora più tosto incombe. L’importante è non stare ad aspettare che le pietre ci cadano in testa, ma godere e agire, ognuno nel proprio ambito. Come hanno fatto gli ideatori di  #YearInHashtag che stanno costruendo oggi quel che sarà il nostro modo di comunicare – e di fare giornalismo – di domani.  Si tratta di:

Claudia Vago, @tigella
Luca Alagna, @ezekiel
Marina Petrillo, @alaskaRP
Maximiliano Bianchi, @strelnik
Mehdi Tekaya, @mehditek

Guardando  queste immagini si intuisce un’atmosfera che sugli altri media non c’è: è il calore vitale che percorre i corpi e i desideri dei protagonisti quando i protagonisti sono le persone comuni. Quelli che erano in piazza Tahir, o alle manifestazioni italiane, londinesi, americane. E’ il racconto di chi c’è e non sta zitto. Di chi c’è e non aspetta. E lo fa grazie (anche) alla tecnologia, a Twitter in questo caso.

Anche se siamo quasi a Natale, e fuori è gelido, c’è un profumo di Primavera in queste immagini. E’ il profumo di un nuovo tipo di giornalismo che, forse, non è neppure il caso di chiamare così onde evitare confusioni e polemiche.

#YearInHashTag è solo l’inizio di un sentiero.
Un sentiero su cui molti s’incammineranno nel 2012.

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