Nelle ore in cui tutte le città dell'Emilia Romagna confermano lo stop antismog di giovedì 29 dicembre e mercoledì 4 gennaio, il capoluogo romagnolo fa dietrofront. "I dati previsti di Pm10 nella nostra zona sono rassicuranti - si giustifica l'assessore all'ambiente Visintin - i peggioramenti vengono pronosticati per le altri parti della regione"
L’Emilia-Romagna procede sempre a macchia di leopardo sulle misure per preservare la qualità dell’aria regionale, la cui reale efficacia resta molto discussa. Appena 10 giorni fa, la Giunta del governatore Vasco Errani era stata costretta al dietrofront. Nonostante un quadro sull’inquinamento atmosferico in peggioramento, con gli sforamenti consentiti delle quantità di polveri sottili esauriti da più parti, l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda aveva fatto retromarcia sui blocchi del 19-20 dopo che tutti i Comuni capoluogo della Romagna si erano sfilati ma soprattutto dopo che le categorie dei commercianti avevano eretto le barricate (Ascom a Bologna aveva addirittura bollato le misure straordinarie sull’aria come “proclami terroristici”). Freda, che aveva inizialmente profetizzato “rischi per la salute” senza il blocco di Natale, per giustificare la giravolta aveva chiamato in causa le previsioni meteo favorevoli (si erano sprecate battute sulla danza della pioggia).
Le stesse previsioni le chiama in causa oggi la riviera per pronunciare il suo secondo “no, grazie”. A parole, l’assessore all’Ambiente del sindaco Andrea Gnassi, Sara Visintin del Prc-Fds, si dice d’accordo con viale Aldo Moro: “Siamo pienamente impegnati, in sintonia con la Regione, nelle indicazioni tracciate dall’Accordo regionale e pronti ad attuarne la seconda fase dopo le festività. Anzi, siamo disponibili con convinzione a mettere in campo iniziative ancor più forti per il contrasto dell’inquinamento da Pm10, che però, per dare risultati all’altezza delle aspettative della realtà riminese- è l’avvertimento di Visintin- non potranno che essere strutturate e attentamente programmate”. In relazione con quanto discusso anche la settimana scorsa in Regione, “dove si era deciso di valutare l’ipotesi di un blocco del traffico nelle giornate del 29 dicembre e del 4 gennaio in caso di gravissimi peggioramenti”, ricorda l’assessore di Gnassi, i dati riguardanti l’area riminese “ci fanno ritenere di non essere nella situazione ipotizzata”.
Secondo i riminesi, in città i dati Pm10 sono tornati alla normalità e le previsioni di Arpa sulla qualità dell’aria fino al 29 dicembre sono “confortanti per la nostra zona”, mentre “è previsto un aggravamento sensibile nelle altre province della regione”.
Rimini chiede anche e soprattutto che le future iniziative straordinarie di limitazione al traffico “trovino partecipi tutti i Comuni del territorio provinciale o, almeno, quelli di costa”: come dire, non esiste che ci fermiamo noi e, magari, Riccione no. Sta di fatto che nel capoluogo rivierasco opereranno gratuitamente due linee di ‘Navette ecologiche’ – i trenini dell’azienda locale Tram servizi a Gpl – da domani fino al 28 gennaio nelle giornate di mercoledì e di sabato, quando si svolge il mercato ambulante, con corse ogni 15 minuti dalle 7.30 alle 20 (si affiancheranno al servizio ‘Centro facile’ attivo fino al 6 gennaio).
Ebbene, in tutto il resto dell’Emilia-Romagna i blocchi di giovedì e del 4 gennaio restano in piedi. Anche a Forlì o a Ravenna, città che alla precedente tornata di divieti avevano fatto muro con Rimini suscitando il clamore in Regione. Ma anche nella stessa Bologna, dove negli ultimi sei giorni la soglia massima di Pm10 è stata superata ben quattro volte, giungendo così al 67esimo sforamento annuo rispetto ai 35 consentiti: “La scelta di anticipare il blocco, al fine di risultare il più possibile efficace, è assunta in sintonia con gli altri Comuni coinvolti nell’Accordo regionale per la qualità dell’aria, come concordato nell’ultima riunione del 16 dicembre scorso”, scrive Palazzo D’Accursio in una nota.
Stop alle auto in arrivo, viene formalizzato oggi, anche a Modena (dove il Pdl, polemico, contesta al Comune di “perseverare nell’errore di creare disagi a cittadini e commercianti senza nessun effetto positivo”), Reggio, Parma, Piacenza, Ferrara, Imola.