Intanto è record storico per i depositi delle banche europee alla Bce: gli istituti di credito, pur inondati di liquidità, continuano a non prestarsi soldi fra loro e stentano a finanziare famiglie e imprese, preferendo invece parcheggiare i fondi di fronte al timore di nuovi scossoni della crisi. Secondo i dati pubblicati giornalmente dalla Banca centrale europea i depositi overnight – la liquidità che le banche possono ‘parcheggiare’ per un giorno a Francoforte ricevendo in cambio una remunerazione penalizzante pari ad appena lo 0,25% – sono balzati ieri a 411,81 miliardi di euro, una cifra mai toccata nei dodici anni dell’euro.
Sul fronte delle Borse, Milano chiude in calo dello 0,99% a 14.924 punti, mentre l’All Share ha ceduto lo 0,85%. E’ Fonsai ad aggiudicarsi la maglia nera: il titolo della compagnia assicurativa trascina al ribasso il listino principale e cede il 7,93%. Il consiglio di amministrazione ha assunto lo scorso venerdì la decisione di ricapitalizzare la compagnia per 750 mln di euro di accogliere l’offerta di Gavio sulla quota in Igli. A incidere negativamente sul comparto del credito è il record toccato dai depositi overnight presso la Bce, che testimonia la riluttanza delle banche a prestarsi soldi tra loro, con un evidente deterioramento del clima di fiducia. I ribassi si concentrano infatti su questo settore in tutta Europa. A Francoforte, in rialzo dello 0,18%, tra i peggiori del listino figurano Commerzbank (-0,6%) e Deutsche Bank (-0,47%). Poco al di sopra della parità Parigi (+0,03%). Sulla piazza francese a indossare la maglia nera è infatti Credit Agricole, che cede il 2,51%, mentre SocGen lascia sul terreno uno 0,96%. E a Londra, migliore in Europa con un solido rialzo dell’1,02%, tra i pochissimi titoli sotto la parità figurano proprio Lloyds (-0,6%) e Rbs (-0,34%). Bene invece Barclays (+1,6%). Piatta Madrid (-0,12%), che dopo l’allarme recessione lanciato ieri dal governo cresce di appena lo 0,27%.
L’euro chiude invariato a 1,3067 dollari e 101,69 yen, confermando il trend delle ultime sedute, caratterizzate da una scarsa volatilita’. Yen in lievissimo rialzo sul dollaro a 77,81. Deciso ribasso in Borsa per Edison, che regisce male all’annuncio dell’intesa reggiunta tra i principali soci, Edf e A2a, che prevede che i francesi rilevino la quota di Delmi a 0,84 euro per azione. La cifra sarà anche il prezzo massimo che Edf offrirà per l’opa obligatoria sul restante 20% circa di Edison. Il titolo cede l’1,02% a 0,82 euro per azione. Alcune indiscrezioni delle ultime settimane avevano ipotizzato che l’opa potesse arrivare fino a 1 euro per azione; Edf, tuttavia, già in passato non si era detta disponibile a salire oltre quota 0,85 euro. Sul paniere principale corre invece A2a (+1,56% a 0,74 euro) che, sulla base dell’accordo preliminare raggiunto ieri sera con Edf, aggiungerà al 20% di Edipower che gia’ detiene un altro 70% attraverso Delmi, la holding controllata dalla stessa multutility lombarda. Tra le altre società quotate coinvolte nel dossier, sale anche Iren (+0,55% a 0,69 euro).