L'immobile, di proprietà di un privato, ha un affitto di 100mila euro l'anno ed è stato pagato per metà. Il trasferimento è stato dovuto all'inagibilità parziale della vecchia caserma per cui, oltretutto, si stanno ancora pagando gli arretrati del 2009
Andando con ordine, il problema è sorto poco più di un anno fa quando la sede storica di Via Montanari, di proprietà della Provincia, è stata dichiarata in parte inagibile. Vista la situazione di necessità, è stato necessario procedere con una requisizione, per motivi di pubblica utilità, di uno stabile privato. Al proprietario deve essere corrisposto un indennizzo di circa 100mila euro annui, quota che, da gennaio di quest’anno, la Prefettura ha coperto solo in parte, e in extremis, il 21 dicembre 2011.
Dal palazzo di via Ordelaffi comunicano che «nei giorni scorsi è giunta una nota ministeriale che ha consentito la copertura di circa metà dello spettante al proprietario dell’immobile. Ciò è stato possibile grazie all’interessamento del Prefetto che si è prodigato affinché, nelle pieghe dei bilanci ministeriali, si trovasse una fetta di risorse». Alla domanda “Quando sarà possibile coprire anche l’altra fetta” la risposta è stata semplice: «Al momento abbiamo fatto il massimo». Impossibile quindi fare previsioni in un contesto di crisi notoria. E la questione si complica visto che non conviene tornare nella sede precedente.
A quanto pare, rimettere in sicurezza lo stabile comporterebbe una spesa eccessiva che supera l’indennizzo annuale. Inoltre l’immobile è inserito nelle proprietà che la Provincia ha intenzione di mettere all’asta. Ma una parte della vecchia caserma è ancora sfruttata dai militari del 112 per uffici della centrale operativa e per l’autorimessa delle radiomobili. Anche questo ha un costo. Essendo lo stabile di via Montanari di proprietà della Provincia, le va riconosciuto un affitto che, solo per il 2011, è di 67mila e 200 euro ancora da saldare. A questi si aggiungono anche quelli del 2010 che sono altri 84mila e 600. Dalla ragioneria della Provincia comunicano di aver «ricevuto copertura degli affitti fino al 31 dicembre 2009». «E’ una prassi consolidata purtroppo» è il laconico commento dell’incaricato ormai abituato ai ritardi nei pagamenti. In totale restano quindi da reperire oltre 200mila euro per coprire i costi delle due sedi.
In conclusione, nei giorni scorsi la Prefettura ha avuto dal Ministero un finanziamento che, per quanto concerne le spese del comando dei Carabinieri, è stato interamente dirottato a favore del proprietario, quindi un privato, dell’immobile della nuova caserma. Neanche un centesimo per la Provincia, un ente pubblico, nonostante abbia degli arretrati che, da quanto è dato sapere, sono addirittura precedenti.
Per quanto riguarda le transazioni economiche, la Prefettura è l’ultimo anello di una catena, che parte dallo Stato con i suoi ministeri: quello del Tesoro – che ripartisce le risorse – e dell’Interno a cui fa capo l’organo che controlla le forze dell’ordine sul territorio.
Se la situazione ordinaria presenta già delle difficoltà, i problemi aumentano quando si presentano eventi eccezionali, come in questo caso il dover ricercare una sede alternativa per i Carabinieri. Eventi che, alla lunga, sono in grado di spezzare un fragile equilibrio fatto di sicurezza da garantire con sempre meno risorse a disposizione.
di Alessandro Mazza