I partiti hanno accolto in maniera difforme le parole di Monti alla conferenza di fine anno. Soddisfatti Pd e Udc, moderatamente ottimista Fli, polemicamente attendista il Pdl, incendiarie le reazioni di Lega e Idv
Soddisfazione per le parole, attesa per i fatti e qualche (durissima) voce fuori dal coro. Le reazioni della politica alla conferenza stampa di fine anno tenuta oggi dal premier Mario Monti hanno suscitato reazioni ‘coerenti’ da parte dei partiti dello schieramento parlamentare, che hanno commentato le parole del capo del Governo ribadendo la loro posizione sulla fiducia. Tradotto: Pd, Pdl, Udc e Terzo Polo con soddisfazione più o meno moderata, Lega e Idv con forti accuse.
I CRITICI: DI PIETRO E LA LEGA
In tal senso, la posizione più dura è stata quella dell’Italia dei Valori, con Antonio Di Pietro. ”Abbiamo già visto un presidente del Consiglio che vendeva provvedimenti ‘salva Italia’e ‘cresci Italia’ privi di contenuto e prima di adottarli – ha detto l’ex pm, alludendo al governo Berlusconi – il presidente del Consiglio ha annunciato provvedimenti sui cui contenuti non è stato in grado di dare alcuna indicazione. Sull’accordo anti evasione con la Svizzera ha confessato di non sapere nulla; sui problemi del lavoro si è limitato a dire che se ne sta occupando Fornero; nulla anche sulla proposta di reintrodurre il reato di falso in bilancio e sulla lotta all’evasione fiscale”. Partendo da tale dato di fatto, la conclusione a cui arriva il leader dell’Idv è amara: ”La conferenza stampa di oggi di Mario Monti è più una trovata da Carnevale che da fine anno” ha sentenziato Di Pietro, secondo cui “continua la politica delle televendite, la politica degli annunci auto elogiativi. Valuteremo i provvedimenti man mano che saranno presentati e solo dopo averli letti. Finora, con la manovra, sono cresciuti solo gli evasori e chi fa il falso in bilancio. E’ stata una manovra che aumenta la recessione e impoverisce le famiglie. Il secondo provvedimento ancora non sappiamo come sarà, ma certo – ha concluso Di Pietro – non potrà andare al vertice Ue solo con slogan e annunci un tanto al chilo”.
Sulla stessa linea d’onda la posizione della Lega, riassunta dalle parole di Matteo Salvini. “Tra Monti e il pranzo, ho preferito il pranzo – ha detto l’esponente del Carroccio – Se per far crescere l’Italia ci attacchiamo ai taxisti e ai farmaci al supermercato non so se ridere o piangere. La manovra doveva essere equa, invece sono andati a bastonare i pensionati e chi usa la macchina per lavorare”. Le responsabilità, secondo Salvini, non sono da attribuire solo al presidente del Consiglio, “ma anche di chi c’era prima, noi compresi che non abbiamo potuto fare tutto quello che volevamo. Se avessimo fatto tutto bene saremmo ancora al governo”.
SODDISFAZIONE DEMOCRATICA
Diametralmente opposte le reazioni del Partito Democratico. “Ho ascoltato una analisi onesta, veritiera della situazione. Dopo anni di favole, un bagno di realtà” ha detto Pier Luigi Bersani, commentando la conferenza di Monti. “Noi siamo pronti a dare un contributo con idee buone che possono essere utili”, ha aggiunto il leader del Pd. ”La conferenza stampa di Mario Monti conferma che le sfide che abbiamo di fronte sono difficili e inevitabili: alle forze politiche ora tocca la scelta di accettarle, facendo proposte e guardando al bene del Paese, oppure di continuare a rosicchiare ai fianchi un governo nato nell’emergenza ma impegnato a superarla” ha detto Francesco Boccia. Per il coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo democratico alla Camera, “il Partito democratico crede nella possibilità di fare le riforme: questo è stato il motivo principale della nostra scelta di sostenere l’esecutivo Monti che oggi si è impegnato ad andare avanti seguendo la bussola della crescita e dell’equità – ha detto Boccia – Occorre per noi avere il coraggio di sostenere l’apertura di tutti i mercati chiusi, di mettere fine agli oligopoli che hanno creato le peggiori incrostazioni nel rapporto tra capitalismo, politica e rappresentanza in Italia. Questo – ha spiegato – è il terreno su cui noi non ci tireremo indietro: per queste riforme strutturali ed epocali servono tutte le forze politiche e l’intera legislatura. Speriamo che anche gli altri partiti, quelli che non hanno scelto il terreno della demagogia e del populismo, vorranno misurarsi fino in fondo con le necessità del Paese”.
TERZO POLO OTTIMISTA, IN ATTESA DELLE MISURE
Attendista, ma comunque positivo, il commento di Fli. ”Le parole del presidente Monti sono confortanti perché finalmente si parte col secondo tempo, quello del Cresci-Italia – ha detto Italo Bocchino – Ora però aspettiamo che l’esecutivo mantenga gli impegni presi e alla ripresa dei lavori si parta da subito con riforma del lavoro, liberalizzazioni e un sempre più duro contrasto all’evasione e alla corruzione. Compito di Fli e del Terzo Polo sarà quello di agevolare e migliorare la fase 2 del Governo, approvando le riforme nel minor tempo possibile”.
Più netto il pensiero di Pierferdinando Casini, che si è detto confortato dalla conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. “Siamo in buone mani, nelle migliori possibili per guidare il Paese nella drammatica crisi europea – ha detto il leader dell’Udc – Abbiamo percorso solo un tratto di strada e mi auguro che il senso di responsabilità dei principali leader politici consolidi lo sforzo comune che abbiamo iniziato”.
IL PDL APPREZZA LE PAROLE, MA VUOLE I FATTI
“Equilibrio e competenza da parte di Monti. In linea con le sue ben note caratteristiche. Ma la consuetudine di queste ultime settimane mi spinge, con amicizia, a chiedergli pubblicamente, un tono più energico, una maggiore capacità di esprimere fiducia per il futuro dell’Italia”: è quanto dichiarato dal presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, secondo cui “in economia i dati reali prevalgono su tutto. Ma gli aspetti psicologici, il clima generale hanno la loro rilevanza”.
Gasparri, poi, si è rivolto direttamente al capo del Governo: “Presidente Monti, servono i conti a posto ma un sorriso e una spinta di energia in più aiutano l’Italia. Non vogliamo cine-panettoni ma neanche tele-grigiori. Detto questo continuiamo a condividere la fase di impegno nazionale e apprezziamo il rispetto per la politica e il Parlamento confermato nella conferenza stampa”. Per Gasparri, inoltre, è fondamentale sedersi “al tavolo di confronto perché i temi sono stati puntualmente richiamati ma non approfonditi. Su liberalizzazioni, crescita, lavoro, debito, Europa abbiamo le nostre proposte. Pronti al confronto con spirito positivo, non rilasciamo cambiali in bianco e attendiamo i momenti di discussione per dire la nostra su ciascun capitolo. Si conti sul sostegno. Non si faccia l’errore di poter agire in modo unilaterale – ha concluso Gasparri – Ci sarà molto da lavorare. E per Monti molto da ascoltare. Apprezziamo poi che Monti a differenza di qualche inesperto, maldestro e sconfessato ministro non si arroga funzioni che spettano alla politica”.
Simili le parole di Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: “Il premier Monti ha dato i titoli per l’inizio del prossimo anno. I titoli come tali son condivisibili: liberalizzazioni, concorrenza, passaggio dalla messa in sicurezza alla crescita in un quadro di equità, riforme del mercato del lavoro, e molto altro ancora. E’ evidente che il dibattito reale a livello politico e parlamentare – è il pensiero dell’esponente Pdl – si potrà sviluppare pienamente quando dai titoli si passerà alla sostanza delle proposte. In sostanza è evidente che, dopo una manovra fortemente restrittiva, che noi non avremmo fatto in quei termini, è indispensabile mettere in atto tutte le azioni possibili per la crescita economica”.