Nelle motivazioni del provvedimento il Gip di Torre Annunziata usa parole durissime: "Abusi enormi erano ormai diventati un vanto pubblico, da esibire in televisione". Il riferimento è a 'Napoli prima e dopo', kermesse trasmessa ogni anno dal primo canale e organizzata a La Sonrisa
Canta Napoli. Ma tra gli abusi conclamati. Il provvedimento giudiziario operato a Sant’Antonio Abate, nel cuore dei Monti Lattari in provincia di Napoli, ha qualcosa di clamoroso. La magistratura di Torre Annunziata, al culmine di un’indagine su una raffica di illeciti edilizi compiuti all’interno della struttura, ha sequestrato il Grand Hotel La Sonrisa. Maxi albergo imponente e famosissimo, di quelli che non passano inosservati per architettura ed arredi dai toni lussuosi e vistosi, La Sonrisa è la location del festival ‘Napoli prima e dopo’, tradizionale evento dell’estate su Rai 1 e Rai International dedicato alla musica napoletana. Una kermesse canora che negli ultimi 15 anni ha visto sfilare sul palco star del calibro di Gigi D’Alessio, Lola Ponce, Albano, Amii Stewart, Fausto Leali, Luisa Corna, Peppino Di Capri, Sal Da Vinci, Sophia Loren, Raoul Bova, Nancy Brilli, Caterina Balivo.
Nel tempo, mattone dopo mattone, l’hotel amministrato dalla famiglia Polese è ‘cresciuto’ sino a diventare uno sfarzoso complesso turistico a cinque stelle, con sale per ricevimenti e per congressi, ristorante, piscina, cucine, depositi, fontane ornamentali e persino un eliporto. Il tutto ricavato da una villa settecentesca “liberamente ristrutturata”, come si ascoltava l’anno scorso nel video postato sul loro sito Internet. Che nel 2005 spalancò le porte a Diego Armando Maradona per una grande festa in suo onore. Durissime le motivazioni del sequestro, scritte dal Gip di Torre Annunziata Nicola Russo, che ha accolto la richiesta della Procura guidata da Diego Marmo, pm titolare del fascicolo Silvio Pavia. Il giudice, sulla base della perizia di un architetto, contesta il reato di lottizzazione abusiva, che in caso di condanna passata in giudicato prevede la confisca degli abusi. La lottizzazione sarebbe stata compiuta in un’area di oltre 40 mila metri quadrati. Peraltro, qui nell’aprile 2010 sono arrivate le ruspe. Per buttare giù un intero piano sopraelevato abusivo (una mansarda e un torrino) dal quale erano state ricavate dieci camere d’albergo. Questo ‘incidente di percorso’, evidente segnale di illegittimità, non ha comunque privato ‘La Sonrisa’ del tradizionale appuntamento con le telecamere Rai, ripetuto sia nell’estate del 2010 che nell’estate scorsa. All’ultima edizione hanno partecipato artisti famosissimi come Ornella Vanoni, Nino D’Angelo, Anna Tatangelo, Orietta Berti. Lucio Dalla, in duetto con Gloriana, vi ha interpretato un classico della sceneggiata napoletana, O’ Zappatore.
Tornando al decreto di sequestro giudiziario, basta leggere le prime pagine del provvedimento per vedere emergere un quadro di diffusa illegalità e impunità, diventata un sistema di impresa. “In sintesi – afferma il Gip – dal 1979 in poi su questa vasta area, ove fino ad allora era presente solo un fabbricato rurale, è stata compiuta un’attività edilizia, in assenza di titoli abilitativi o di titoli emessi in maniera illegittima, in violazione delle più elementari norme edilizie ed urbanistiche e della normativa a tutela del paesaggio, che ha portato alla realizzazione di una imponente consistenza immobiliare con lo stravolgimento urbanistico dell’area”.
Tre distinte società e una persona fisica, ciascuno per la sua parte di proprietà, hanno messo in atto una serie di procedure e di interventi il cui risultato è il maxi complesso turistico finito nel mirino dei giudici. “Proprio la parcellizzazione della proprietà delle opere e dei terreni ha reso più semplice agli indagati (quattro, ndr) la realizzazione di un’opera monumentale (per dimensioni e costi) che è per tutta evidenza unitaria”. Secondo il Gip un illecito intervento edificatorio così colossale è stato possibile grazie alla quasi totale assenza di controlli e vigilanza che ha consentito “lo stratificarsi negli anni di un’attività illecita che, anziché essere indebolita dall’evidenza degli abusi, si è al contrario rafforzata facendo apparire l’interesse privato degli indagati assolutamente prevalente rispetto all’interesse pubblico…. Riuscendo così (i Polese, ndr) ad affermare ed a legittimare la loro attività di edificazione abusiva e speculativa, fino ad ergerla a vanto pubblico, tanto da ospitare in quei luoghi note trasmissioni televisive trasmesse sulle principali reti del servizio pubblico nazionale”. La Sonrisa resta comunque aperta al pubblico. Il provvedimento concede ai proprietari la facoltà di proseguire l’attività imprenditoriale.