La trasmissione di Rai Uno condotta da Milly Carlucci è l'ultimo approdo di ex campioni del pallone di casa nostra. Particolare il caso di Cristian Vieri, che dopo aver provato a rientrare sui campi da gioco ora sperimenta una nuova ribalta
Rivera, Del Vecchio e Vieri sono soltanto gli ultimi di un lungo elenco di sportivi che hanno deciso di imparare a ballare davanti alle telecamere di Rai Uno. Ad inaugurare la serie, nel gennaio del 2005, ci aveva pensato il ginnasta olimpionico Igor Cassina. Poi seguito con grande gioia da fuoriclasse del calibro di Mario Cipollini, Diego Armando Maradona (proprio lui, El Pibe de oro, partecipò a due puntate prima di ritirarsi), Massimiliano Rosolino, Stefano Bettarini, Valentina Vezzali, Margherita Granbassi, Stefano Pantano, Christian Panucci, Paolo Rossi e Alessia Filippi. Si balla, si gioca, si guadagna. Spesso tanto e volentieri. E ieri più ancora di oggi. Perché le casse della Rai, come è noto, non godono attualmente di ottima salute e bisogna fare con quello che si può.
Dopo le polemiche seguite alle indiscrezioni che riferivano di contratti milionari promessi ai partecipanti più popolari dell’edizione 2012, il cda della rete nazionale era stato chiaro: via libera a firmare gli accordi soltanto se il compenso non supera i 30 mila euro a puntata. Le serate previste in calendario sono 10. Fatti due conti, chi vince la scarpetta d’oro del ballo potrebbe arrivare a guadagnare al massimo 300 mila euro. Certo, sempre restando alle ultime direttive della Rai, che non è detto che non siano cambiate quanto basta per convincere il trio di ex campioni del pallone. Per carità, gli ingaggi delle star del piccolo schermo sono di tutto rispetto praticamente da sempre. Ma se a chiedere denaro è un personaggio che non lavora abitualmente in tv, il prezzo sale, a volte s’impenna.
Delle tre stelle del calcio che fu, quella che ha perso maggiore brillantezza negli ultimi tempi porta il nome di Christian Vieri, “un giocatore che ha avuto più fan nelle discoteche che negli stadi”, parola di Aldo Grasso, critico tv del Corriere della sera. Il Bobo di casa nostra ha provato per anni a tornare nel calcio che conta. Dopo la lunga parentesi (6 stagioni) con la maglia dell’Inter, chiusa con una querela e un risarcimento danni di una decina di milioni di euro da esercitare nei confronti del presidente Moratti per l’affaire che ha coinvolto la Telecom di Tronchetti Provera, Vieri non ha più trovato pace e gol. Dal Milan al Monaco, dalla Sampdoria all’Atalanta, passando dalla Fiorentina. Poche presenze, pochissimi gol, tanta amarezza. La serie A lo saluta nella stagione 2008-09 e per lui inizia un lungo peregrinare alla ricerca di un nuovo ingaggio.
Voci di mercato lo danno vicino per concludere con i Los Angeles Galaxy di Beckham (aprile 2009), ma l’accordo salta per ragioni mai chiarite. Altri rumours lo considerano prossimo alla firma con il Boavista (gennaio 2011), club minore di Rio de Janeiro. A 37 anni e mezzo, Vieri si dice pronto a rimettersi in discussione. E le premesse non sembrano proprio male. Pare che l’offerta del club brasiliano prevedesse uno stipendio da 50 mila euro al mese, ma anche casa sulla spiaggia e vettura con autista. Nulla da fare. Qualcosa non torna e lui prende il primo aereo per l’Italia. Bobo dice basta e si ritira. Ma la fortuna sembra continuare a giragli le spalle. Lo scorso ottobre è fallita la società che aveva messo in piedi qualche anno fa con l’amico ed ex compagno di squadra, Cristian Brocchi. La stampa riporta di un buco da 14 milioni di euro. Guai stellari. Fino alla chiamata di Milly Carlucci, che gli offre il modo di iniziare una nuova carriera come personaggio televisivo.