La Marina Militare iraniana ha effettuato con successo un nuovo test missilistico durante l’ultima giornata delle esercitazioni navali in corso nel Golfo Persico, denominate in codice ‘Velayat 90’: lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale ‘Irna’ citando il vice comandante dell’arma, Mahmoud Moussavi, secondo il quale e’ stato “lanciato un missile terra-mare a lunga gittata del tipo ‘Qader'”, che in lingua farsi significa ‘abile’. L’ordigno, si precisa nel dispaccio della stessa ‘Irna’, “e’ riuscito a distruggere i bersagli prestabiliti”. Sempre per oggi Moussavi aveva in precedenza annunciato ulteriori due lanci sperimentali, di un secondo missile da crociera e di uno a gittata piu’ corta. Ma a preoccupare sono proprio i test sulle armi a lunga gittata: i nuovi missili testati dal regime di Ahmadinejad, infatti, sarebbero in grado di colpire le basi americane nella zona e di arrivare sul territorio israeliano.
Dopo dieci giorni di esercitazioni militari non accenna quindi a placarsi la tensione tra Teheran e Washington, dopo l’inasprimento delle sanzioni contro la banca centrale iraniana decise dall’amministrazione Obama. Ed il deputato iraniano Kazem Jalali, portavoce della Commissione parlamentare per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera ha sottolineato: “Se gli interessi dell’Iran fossero minacciati, le forze armate della Repubblica Islamica chiuderebbero lo Stretto di Hormuz, attraverso cui transita il 40% del traffico marittimo di petrolio mondiale”. Mentre il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, nei prossimi giorni sarà impegnato in un tour di quattro Paesi dell’America Latina: Cuba, Venezuela, Ecuador e Nicaragua. Un’occasione per incontrare alcuni dei leader ostili a Washington e per gettare le basi di nuovi accordi economici e di cooperazione in grado di offrire una via di sfogo per l’asfittica economia iraniana, sofferente per la perdita del valore del rial e per un’inflazione alle stelle acuita dalle nuove sanzioni Usa.