L'aut aut lanciato da Roberto Alfonso poco prima che la Procura si trasferisca con tutti gli uffici nella "nuova" sede di palazzo Pizzardi: "Oggi tra autisti, assistenti, dirigenti siamo rimasti in 94 e dovremmo essere almeno in 117". Ma per i finanziamenti delle istituzioni locali e dal governo nazionale, il 2012 si prospetta peggiore del 2011
“Sono presenti tre assistenti ogni quattro magistrati” spiega Alfonso. Manca un quarto del personale, mentre il lavoro e i fascicoli si accumulano sulle scrivanie dei magistrati. “Tra autisti, assistenti, dirigenti e altre persone – continua il procuratore capo – siamo in 94. Tempo fa c’erano più di 140 persone in organico. Oggi dovremmo essere 117, ma sono 23 i posti vacanti non ancora coperti”.
I magistrati, invece, sono diciotto, ai quali vanno sommati i due procuratori aggiunti e il procuratore capo. Presto arriveranno altri due pm, ma nonostante ciò i posti vacanti saranno ancora due. I magistrati che prederanno servizio a Bologna sono Borghini, uscito dall’ultimo concorso in magistratura, e Beatrice Ronchi, che viene dalla procura di Reggio Calabria, dove si sta occupando di importanti indagini anche sulla criminalità organizzata.
Ma i problemi, secondo il procuratore Alfonso, sono anche di altra natura. A partire dall’informatizzazione della giustizia, argomento spesso usato per risolvere ogni problema, “ma – ammette Alfonso – se continuerò ad usare questo computer di seconda mano sarà dura accelerare i tempi della giustizia”. Nell’ultimo anno, infatti, è stato fornito soltanto un nuovo pc alla procura di Bologna. “Una situazione che rallenta tutta l’attività giudiziaria” spiega il procuratore capo.
E poi c’è il capitolo logistica. La procura di Bologna, infatti, si trova attualmente nel palazzo a vetri di piazza Trento Trieste, e proprio quest’anno trasferirà la sua sede in via Garibaldi 6, dove si sistemerà negli uffici in uso al Tribunale prima che passasse a palazzo Pizzardi. Attualmente il procuratore capo Alfonso sta attendendo il nullaosta per visitare il cantiere all’interno del palazzo. Entro gennaio inizierà il trasferimento e i magistrati sceglieranno il proprio ufficio in ordine di età. “Mentre i pc – confessa Alfonso con ironia – saranno sempre gli stessi”.
Per la nuova sede la procura di Bologna ha comprato alcuni mobili, scrivanie e poltrone, tutti acquisti autorizzati, come previsto dalla legge, dal Ministero. Ci sarà però un problema di carattere logistico per le segreterie. Nell’attuale sede, che a detta di Alfonso “è strutturata in modo razionale e funzionale”, ciascuna segreteria è vicina all’ufficio del magistrato di riferimento. Nella nuova sede di via Garibaldi, invece, le segreterie non saranno a stretto contatto con gli uffici dei magistrati, ma si troveranno tutte in un’unica aula, la Sala delle Colonne. Un ambiente separato dagli uffici. “Un open space da rendere vivibile, e attrezzarlo ha portato a delle difficoltà” spiega Alfonso.
Quella di via Garibaldi sarà una sede con quattro mila metri quadri di spazio utilizzabile, contro i sei mila del palazzo a vetri di piazza Trento Trieste. Inoltre ci saranno anche problemi rispetto al parcheggio auto per i magistrati. “E – aggiunge Alfonso – bisognerà trovare anche i locali per la Dia”. “Quello che serve è la funzionalità – conclude il procuratore capo -. I problemi ci sono, ma questa è la situazione, e bisogna andare avanti”.
n.l.