Botte, minacce, tentativi di estorsione. E’ lo scenario fosco tratteggiato dagli inquirenti attorno al Bla Bla, noto night club di via Emilio Lepido. Secondo la questura di Bologna, che è in procinto di passare il materiale ai colleghi di Parma, un malvivente calabrese avrebbe chiesto il pagamento del pizzo al sexy locale. Solo che il tentativo, reiterato almeno una seconda volta, sarebbe finito a pugni: un buttafuori del night avrebbe infatti mandato all’ospedale l’estorsore, che poi si sarebbe sottoposto a ben quattro operazioni chirurgiche per la ricostruzione del volto, della mandibola in particolare.
Due giorni dopo – fatto che più interessa agli investigatori – un secondo calabrese si sarebbe presentato nel locale chiedendo di parlare con i gestori: se insisti farai la stessa fine, gli sarebbe stato risposto. Pizzo anomalo insomma, con finale “giustizia fai da te” stile Bud Spencer. Eppure gli inquirenti hanno preso molto sul serio la faccenda, sospettando il radicamento a Parma di organizzazioni criminali di stampo mafioso direttamente attive nella riscossione di denaro a danno di locali pubblici. Tanto da passare le carte ai colleghi ducali.
E’ quanto risulterebbe da una telefonata, intercettata dalla squadra mobile di Bologna circa un mese fa. Gli inquirenti sono incappati nella chiamata seguendo il filo del Calcioscommesse, che nulla c’entra però con l’ipotesi del pizzo al Bla Bla. Un cellulare collegato con quello di Luigi Sartor, l’ex giocatore del Parma calcio arrestato prima di Natale per le partite combinate, avrebbe infatti schiuso la pista dell’estorsione. Le due persone al telefono, di cui almeno una legata a Sartor, durante la conversazione fanno esplicito riferimento all’episodio pur se in forma “ironica”, come scrive la stessa questura di Bologna.
La circostanza viene riferita nei dettagli: un presunto malvivente calabrese si sarebbe presentato al Bla Bla pretendendo denaro dai gestori. Uno dei responsabili del sexy disco, attivo anche come buttafuori e definito “assassino nato” dagli amici, avrebbe detto ai presenti: “Uscite un attimo che devo chiarirmi con questo…(il calabrese, ndr)”. Poco dopo però le persone mandate fuori “hanno visto che questo non usciva – come risulterebbe dalle intercettazioni – e sono andati dentro a salvarlo…gli hanno fatto quattro operazioni per ricostruirgli la faccia…”. Una volta filato – si apprende dalle registrazioni – il malvivente a bordo del suo Bmw “ha fatto pure un incidente”. Due giorni dopo, “un secondo calabrese è andato al Bla-Bla chiedendo” di un responsabile “ma gli han detto ‘ce n’è pure per voi…’”. Le due persone al telefono definiscono “ironicamente” l’estorsore “l’intelligentone dell’anno”, capace solo lui – insomma – di andare a chiedere il pizzo a uno conosciuto come “assassino nato”.
Il night club Bla Bla però, contattato da Il Fatto Emilia Romagna, smentisce e minaccia querele: “Ma stiamo scherzando? Qualcuno dev’essersi inventato tutto, è pazzesco – dicono al telefono – come si può scrivere una roba simile dal nulla? Si tratta di cose molto delicate trattandosi di un locale pubblico”. In realtà ci sarebbe una intercettazione e l’ipotesi di presenza a Parma di organizzazione mafiose: “Macché – ribattono dal locale – a noi non risulta nulla del genere, è la prima volta che sento dire una cose simile. A primo impatto mi è venuto anche da ridere, adesso però comincio anche a preoccuparmi e ad arrabbiarmi, contatterò subito il mio avvocato e sporgeremo querela”.