Negli Stati uniti il Gruppo di Marchionne incrementa del 26% le immatricolazioni e segna un record per il mercato automobilistico. E' leader anche in Brasile mentre in patria segna una flessione superiore alla media: -13,4% rispetto al 2010
Per il gruppo di Detroit controllato dall’azienda torinese, in particolare, dicembre ha segnato un aumento delle immatricolazioni del 37% rispetto allo stesso mese del 2010. Un record arrivato dopo ventuno mesi consecutivi di aumenti delle vendite e sette mesi di aumenti di almeno il 20 per cento. “Il gruppo Chrysler ha chiuso un anno di crescita registrando un forte rialzo delle vendite retail per il mese di dicembre che sono aumentate del 45 per cento raggiungendo il livello più alto degli ultimi quattro anni. Nel 2011 abbiamo aumentato la nostra quota di mercato di 1,3 punti percentuali diventando il produttore di auto con il più alto tasso di crescita degli Stati Uniti“, ha commentato Reid Bigland, presidente e amministratore delegato del marchio Dodge e responsabile commerciale per gli Stati Uniti.
E dicembre è stato un mese d’oro per l’azienda anche in Brasile, dove ha venduto 69.165 tra auto e veicoli commerciali leggeri, toccando una quota di mercato del 21%. In totale, nel paese sudamericano, il mese scorso, sono state vendute 329.237 unità e per il decimo anno consecutivo Fiat si conferma leader nel paese, con 754.276 tra auto e veicoli commerciali leggeri venduti (22% quota di mercato), 55.872 unità davanti a Volkswagen, in seconda posizione.
Il mercato italiano delle quattroruote, invece, non si salva dalla crisi mettendo a segno nel 2011 un crollo a due cifre: -10,8% e il gruppo Fiat fa peggio con una flessione del 13,4%, con oltre 514.500 immatricolazioni e una quota di circa il 29,4% nel mercato italiano dell’auto. E a dicembre, il mese migliore per il Gruppo in Usa e Brasile, il Lingotto incassa un -19,7% con 31.699 nuove registrazioni. Nella classifica delle vetture più vendute ci sono Punto e Panda al primo e secondo posto. E per gli analisti non bastano i buoni andamenti dell’azienda oltreoceano. Occorre un necessario rilancio in Europa oppure una “nuova fusione con un’azienda in Asia, regione dove il gruppo è estreamente debole, per raggiungere il target, fissato da Marchionne, di vendere entro il 2014 sei milioni di auto”. Questo il pensiero di Hans-Peter Wodniok della Fairereserch che, alla luce delle previsioni di 10 analisti consultati da Bloomberg che prevedono per il gruppo Fiat, entro due anni, un massimo di 4,9 milioni di veicoli venduti, aggiunge: “L’ambizione di Marchionne sembra più uno slogan che un vero obiettivo”. E Stuart Pearson, analista di Morgan Stanley a Londra, aggiunge: “Fiat farà anche fatica a raggiungere gli obiettivi di più lungo termine e potrebbe limitare gli investimenti di fronte ad una possibile recessione in Europa, se non elaborerà un nuovo piano per l’aumento della competitività”.
La Fiat