Sale la tensione negli stabilimenti Fincantieri di Palermo e Sestri Ponente, uniti nella protesta contro il piano di riorganizzazione dell’azienda e l’accordo separato dello scorso 21 dicembre. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha convocato il prossimo 10 gennaio i sindacati per fare il punto sulla situazione complessiva del gruppo cantieristico. La convocazione, già in programma, è partita ieri ed è stata indirizzata ai sindacati nazionali perché riguarda l’intera azienda.
Se da dieci giorni gli operai di Sestri Ponente bloccano i cancelli dello stabilimento, fermando di fatto gli ultimi lavori alla nave in costruzione che avrebbe dovuto prendere il mare a marzo, a Palermo stamani poco prima delle 10 le maestranze hanno occupato la strada all’altezza della rotonda di viale Regione siciliana, l’arteria principale che attraversa la città e che collega le autostrade per Trapani e Messina. E mentre la protesta era in corso, si è sparsa la voce di 130 lettere di accensione della cassa integrazione per altrettanti operai. Un numero troppo simile a quello indicato nel piano esuberi, che prevede appunto 140 licenziamenti. Gli operai sono tornati davanti ai cancelli per il presidio, ma già è decisa l’assemblea per domani. La Fiom, che non ha siglato con Fim e Uilm l’accordo con l’azienda per la cassa integrazione, sta raccogliendo in queste ore le adesioni alla protesta dai tanti lavoratori che cominciano a non riconoscersi in quell’accordo separato. Così a Palermo come a Sestri la tensione si fa sempre più alta e giorno dopo giorno gli operai che si uniscono ai presidi davanti ai cancelli sono sempre di più.
Sul tema Fincantieri oggi è tornato a parlare anche il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco: “E’ una situazione delicata e fonte di preoccupazione – ha detto -. Ma so che c’è la volontà e la determinazione da parte di tutti per salvaguardare il lavoro al di là delle forme e delle tipologie”. Un messaggio schietto che il cardinale riprende quando gli si chiede un commento alla possibilità che salga in modo pericoloso la tensione sociale: “Purtroppo – ha detto il porporato – la tensione sociale è sempre possibile ma direi che non è mai fatale. E la via del dialogo tra diversi soggetti è importante per capire le soluzioni possibili”. Alla mobilitazione degli stabilimenti di Palermo e Sestri Ponente si aggiunge anche quella di Ancona: domani i lavoratori incontreranno il prefetto ma la situazione “è gravissima – dicono in Fiom -, peggiorata da quell’accordo separato. E’ necessario l’intervento diretto del governo centrale”.
Genova, occupato l’aereoporto. Ancora proteste, a Sestri Ponente,contro il piano di riorganizzazione di Fincantieri. Gli operai dello storico stabilimento navale, che da giorni presidiano i cancelli della fabbrica e hanno sospeso la costruzione dell’ultima nave in lavorazione, hanno prima bloccato il traffico del ponente genovese e poi occupato per alcune ore l’aereoporto ‘Cristoforo Colombo’ obbligando i voli in partenza a essere dirottati su altri scali. La direzione ha organizzato insieme con le compagnie aeree alcuni pullman per trasferire i passeggeri in partenza per Trieste e Roma a Milano Linate e quelli del volo British Airways per Londra a Pisa. “Speriamo che Roma dia risposte positive alla richiesta dei lavoratori Fincantieri – è l’auspicio del direttore generale del ‘Cristoforo Colombo’, Paolo Sirigu – in modo da sbloccare la situazione”. In segno di solidarietà con i lavoratori della Fincantieri anche i tassisti dell’aeroporto hanno proclamato 15 minuti di sciopero e la Rsu dei lavoratori dello scala ha diffuso un volantino con scritto: ‘Noi siamo con voi! Piena e totale solidarietà dalla Rsu aeroportuale, dai lavoratori e dalle lavoratrici dell’aeroporto di Genova verso i lavoratori di Fincantieri. Siamo e saremo sempre con voi nella vostra lotta’. Ieri anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova è intervenuto sulla crisi di Fincantieri: ”E’ una situazione delicata e fonte di preoccupazione. Ma so che c’è la volontà e la determinazione da parte di tutti per salvaguardare il lavoro al di là delle forme e delle tipologie”, ha detto a margine della celebrazione di una messa per i giostrai del lunapark del capoluogo ligure.
Palermo, mobilitazione fino a martedì. Gli operai di Fincantieri Palermo hanno liberato viale Regione siciliana, dopo l’occupazione delle carreggiate all’altezza della circonvallazione. Traffico in tilt, durante la protesta, nell’importante arteria che attraversa la città e collega alle reti autostradali. Poi le tute blu si sono dirette verso il cantiere navale dove continuerà il sit-in ai cancelli, almeno fino a martedì, quando è previsto il tavolo convocato dalla Regione per indurre l’azienda a tornare sui suoi passi in ordine al piano esuberi e di ridimensionamento produttivo. Contestato anche “il silenzio” del governo nazionale. A tenere alto il livello della tensione l’arrivo ieri delle lettere di cassa integrazione per 130 operai che sembra confermare l’intenzione dell’azienda di procedere sulla linea dei 140 esuberi e della cigs per due anni per un massimo di 470 operai su 505. “Si tratta di cigs non concordata”, insiste Francesco Piastra della Fiom Cgil.