Angeletti (Uil) spegne la polemica sulla forma di dialogo tra esecutivo e parti sociali sulla riforma del mercato lavorativo. Cesare Damiano (Pd) giudica positivamente il vertice di oggi e aggiunge: "Quello che adesso conta sono i contenuti".
E’ ancora la riforma del mercato del lavoro l’argomento principale sul tavolo dell’attualità politica. Oggi, infatti, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ha incontrato la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, avviando di fatto “la fase di incontri informali con le Parti Sociali – si legge nella nota del ministero di via Flavia – che proseguirà la prossima settimana con gli altri leader sindacali e con i rappresentanti delle imprese. Al termine di tale fase – fanno sapere dal dicastero – si definirà l’agenda relativa a temi e modalità per il confronto che porterà, nei tempi brevi indicati dal Presidente del Consiglio Mario Monti, a una riforma del mercato del lavoro”.
A prescindere dagli incontri informali, però, i sindacati battono sempre sullo steso punto. “Se il governo Monti vuole l’accordo chiami i sindacati e parli chiaro, individuando obiettivi e strumenti. E’ solo buon senso, altrimenti è tutto fumo per decidere da soli” ha scritto la Cgil sul suo profilo Twitter. Per il sindacato di Corso Italia, inoltre, “non è necessaria la concertazione anni ’90 ma un confronto serio e onesto”. Importante, per la Cgil, arrivare a una posizione comune anche con Cisl e Uil e per far ciò “bisogna concordare uno spartito: non si può chiedere ogni giorno concertazione e poi accettare di fare i solisti stonati”.
Per quanto riguarda la proposta di contratto unico firmata dal senatore Pd Pietro Ichino, invece, è arrivata la bocciatura senza attenuanti. “E’ pubblicità ingannevole – è il parere della Cgil – Non cancella la precarietà di oggi e ne aggiungerà nuova domani”. La soluzione, invece, è “un piano del lavoro per i giovani” per i quali bisogna “usare il contratto di inserimento e formazione per cancellare i contratti precari a oltranza”.
Critico verso il no della Camusso agli incontri bilaterali proposti dal governo, invece, il segretario della Uil Luigi Angeletti: “Francamente questa polemica mi sembra eccessiva – ha detto Angeletti – I sindacati faranno prima una discussione tutti insieme e credo che mai come in questo momento saranno uniti nel porre questioni fondamentali e rivendicare i diritti dei lavoratori italiani. Non stiamo a fare questioni di principio o di forma che non vanno alla sostanza delle cose. Quando il Governo ci chiamerà – è il parere del segretario Uil – ognuno di noi si presenterà nel modo che riterrà opportuno. Credo – ha concluso Angeletti – che durante e dopo il confronto troveremo una piattaforma unitaria perché la situazione che stiamo vivendo è carica di incognite”.
L’incontro tra la Camusso e il ministro Fornero, inoltre, è letto dal Pd come la fine della polemica sugli incontri bilaterali. “Un fatto positivo – ha detto il capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano – Quello che adesso conta sono i contenuti: occorre dare il via ad una fase di sviluppo se si vuole garantire l’occupazione, dotare il paese di ammortizzatori sociali in grado di fronteggiare l’attuale situazione di crisi occupazionale e ritoccare le norme pensionistiche, così come evidenziato dal presidente Monti nel corso della conferenza stampa di fine anno. Solo in questo modo – è la conclusione di Damiano – potremo dire che accanto al rigore si interviene finalmente anche sui temi della crescita e dell’equità”.