Dopo un inizio anno positivo per Piazza Affari oggi la tendenza si è invertita: l’indice Ftse Mib registra un ribasso del 2,04%, a 15.327 punti, All Share a -1,67. Ad affossare Milano la pessima giornata di Unicredit che, dopo che il cda aveva approvato, questa mattina, il prezzo (1,943 euro) dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro, ha chiuso accusando un calo del 14,45 euro a 5,41 euro, toccando i livelli dell’ottobre del 1992.
Lo Spread Btp-Bund si assesta su quota 500 punti base. Il differenziale tra i titoli decennali di Francia e Germania è a 138 punti e quello tra Bonos spagnoli e Bund a 336,5.
E sulla cattivo andamento dei mercati s’è espresso il Presidente dell’Eurogruppo e premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che ha dichiarato che la zona dell’euro è sull’orlo di una recessione la cui ampiezza potenziale resta sconosciuta. “Deve essere ancora determinata”, ha detto. Nella stessa intervista, il presidente dell’Eurogruppo ha escluso che la Grecia possa uscire dall’euro. La Grecia “non sta contemplando il ritorno alla Dracma”, ha affermato Juncker, secondo il quale il ritorno alla moneta greca “non è un’opzione”. Intanto venerdì è attesa una nuova riunione, a Bruxelles, sul trattato intergovernativo concordato da 26 stati membri (tutti ad eccezione della sola Gran Bretagna) per rafforzare il governo dell’economia europea e blindare l’euro. E l’11 gennaio si terrà un incontro tra il Presidente Mario Monti e la la Cancelliera tedesca Angela Merkel che discuteranno i problemi dell’Eurozona.
A dare ragione a Juncker i dati provenienti dalle piazze europee che si fermano in negativo: a Londra l’indice Ftse 100 cede lo 0,55% a 5.668,45 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,59% a 3.193,65 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dello 0,89% a 6.111,55 punti. Milano si conferma maglia nera del Vecchio Continente con l’Ftse Mib che chiude a -2,04%.
La cronaca ora per ora:
17.45 – Le borse europee chiudono in negativo. A Londra l’indice Ftse 100 cede lo 0,55% a 5.668,45 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,59% a 3.193,65 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dello 0,89% a 6.111,55 punti. Milano si conferma maglia nera del Vecchio Continente con l’Ftse Mib che chiude a -2,04%. Wall Street in calo.
17.20 – A pochi minuti dalla chiusura le borse europee peggiorano: a soffrire più di tutte sono le Piazze di Milano (Ftse Mib -2,12%), Madrid (-2,26%) e Parigi (-1,75%). A livello settoriale le vendite piegano, soprattutto, bancari (sottoindice dj stoxx -2,11%), assicurativi (-1,45%) e tecnologici (-1,64%).
16.55 – Piazza Affari peggiora nel finale di seduta con Wall Street negativa. Il Ftse Mib perde il 2,19% a 15.303 punti. Unicredit affonda e cede il 13,11%. A seguire Azimut (-6,05%), Mps (-4,54%), Intesa SanPaolo (-4,27%). Nonostante tutto continua la sua corsa Fonsai (+7,56%).
16.40 – Unicredit torna in asta di volatilità in Borsa. Il titolo cede un teorico 11,85% a 5,58 euro.
16.20 – L’Europa resta in rosso dopo l’apertura in calo della piazza finanziaria di Wall Street. Maglia nera per Milano dove l’indice Ftse Mib lascia sul terreno l’1,77% a 15.369 punti, mentre a Parigi il Cac 40 cede l’1,17% a 3.207. In flessione anche Londra (-0,62%), e Francoforte (-0,77%), calo frazionale per Amsterdam (-0,86%), sostanzialmente piatta invece Zurigo (-0,05%). Male Lisbona (-1,68%) e Madrid (-1,52%), mentre a Wall Street il Dj amplia le perdite (-0,27%). L’indice tecnologico Nasdaq perde lo 0,40% a 2.638 punti.
15.30 – Apertura in flessione per la piazza finanziaria di Wall Street. L’indice Dj lascia sul terreno lo 0,15% a 12.378 punti.
14.45 – Record di vendite nel 2011 per la Chrysler nelgi Usa. Sono salite del 26% le vendite della Chrysler nel 2011 negli Usa, pari a 1,37 milioni di unità, segnando il più elevato incremento mai registrato tra i costruttori full-liner. A dicembre le vendite della casa di Detroit controllata dalla Fiat sono aumentate del 37%. La quota di mercato della Chrysler negli Usa è aumentata dell’1,3% nel 2011, il più consistente incremento percentuale annuo mai registrato da una casa automobilistica.
14.30 – Piazza Affari peggiora ulteriormente. Il Ftse Mib cede l’1,76% a 15.370 punti e il Ftse All Share l’1,49% a 16.185 punti. Prosegue la seduta di forti pressioni su Unicredit (-9,64%) dopo il via del cda a condizioni e calendario dell’aumento di capitale. Male tutto il credito con Mps (-4,09%), Azimut (-4,8%), Intesa SanPaolo (-4,27%). Vendite su Fiat (-2,5%), mentre sono in controtendenza le Industrial (+1,85%). Ancora acquisti su FonSai (+4,15%) sulle attese del riassetto.
14.10 – Prosegue la pessima giornata del comparto bancario: Unicredit, resta in flessione del 9,08% a 5,75 euro. Male anche Bper (-3,53%), Intesa Sanpaolo (-3,60%), Mps (-3,87%), Mediobanca (-2,85%), Bpm (-2,06%), Banco Popolare (-2,13%) e Ubi Banca (-1,33%). Sul Ftse Mib netti ribassi anche per Fiat (-2,13%), Mediaset (-2,30%), Finmeccanica (-1,99%), Campari (-1,96%), Telecom Italia (-1,87%), Tod’s (-1,43%) e Diasorin (-1,41%). Enel, nel comparto energetico cede lo 0,92% ed Eni arretra dello 0,42%. Fra i pochi titoli in positivo si segnalano Fiat Industrial (+2,41%), Saipem (+0,82%) Buzzi Unicem (+0,62%), Impregilo (+0,17%), Atlantia (+0,08%) e Tenaris (+0,07%).
14.00 – A metà giornata prosegue l’andamento negativo dei mercati. Il differenziale Btp-Bund decennali rimane attorno a quota 500 punti. Lo Spread, ora a 499, ha oscillato fra 504,73 e 494,29 punti. A metà seduta Londra segna un rialzo dello 0,06%, mentre Francoforte cede lo 0,60%, Parigi lo 0,79% e Amsterdam lo 0,56%. Male anche Madrid (-1,58%) e Lisbona (-0,56). A Milano il Ftse Mib arretra dell’1,47% a 15.412 punti. Sulla piazza milanese continuano a soffrire i titoli del comparto bancario e Unicredit in particolare, mentre continua a correre la galassia Ligresti. Le Borse europee restano negative, con l’eccezione di Londra, che è piatta a -0,01%. Milano cede l’1,5%, Francoforte lo 0,72% e Parigi lo 0,79%. Giù dell’1,8% Madrid.
13.45 – Standard & Poor’s lancia l’allarme: “le società europee hanno oltre 3.000 miliardi di dollari di debito”. “I rischi di contagio sul finanziamento delle aziende aumentano”: a dirlo è Standard & Poor’s, che dopo aver minacciato il taglio del rating di 15 Paesi dell’area euro punta il faro sulla capacità delle imprese di finanziarsi sui mercati. Secondo S&P le società europee hanno oltre 3.000 miliardi di dollari di debito in scadenza nei prossimi quattro annì, quasi un miliardo nel 2012, un ammontare “considerevole, specialmente date le sfide” che attendono l’area euro.
13.10 – Ribasso più marcato per la Borsa valori a metà seduta, condizionata dalla cattiva performance dei titoli bancari. L’indice Ftse Mib cede l’1,46% a 15.416 punti, All Share a -1,24%. Superata senza inciampi l’asta dei Bund tedeschi, spread sulla soglia dei 500 punti. A picco Unicredit che perde l’8,6%. Il cda ha stabilito un prezzo di emissione dei nuovi titoli a forte sconto. Il malumore del mercato si riversa sul resto del settore, con Intesa -3,3%, Monte Paschi -3,5%, Bper -3,6%, Mediobanca -2,7%. Continua lo spunto di Fonsai (+4,4%) sulle ipotesi di fusione con Unipol (in calo dello 0,6%). Senza prezzo Premafin. Miglior tenuta nell’energia, con Eni -0,4%, Saipem in rialzo dello 0,7%. Spunto di Saras con un +8,9% complici anche report positivi. Giù telecom (-1,2%), Fiat a -1,9%.
13.05 – Le borse europee allargano le perdite nel corso della seduta. A metà seduta Londra segna -0,09% a 5.694 punti, Francoforte -0,70% a 6.123, Parigi -0,79% a 3.218, Amsterdam -0,58% a 316,21 e Milano -1,51% a 15.410. Male anche Madrid (-1,83% a 8.572) e Lisbona (-0,79% a 5.655).
12.55 – La Bce sta comprando titoli di Stato di Italia e Spagna. Lo scrive Bloomberg che cita operatori di mercato. Lo spread Btp-Bund viaggia ancora sui 500 punti base (502) e il differenziale tra Bonos e Bund si è ampliato a 350 punti. Tensione anche sui titoli francesi con lo spread tornato sopra i 140 punti.
12.30 – Forti vendite a Piazza Affari sui titoli del comparto bancario. Maglia nera del paniere principale della borsa milanese è Unicredit (-8,21% a 5,81 euro), Male anche Bper (-3,97%), Intesa Sanpaolo (-3,07%), Mps (-3,17%), Mediobanca (-2,15%), Bpm (-1,21%) e Ubi Banca (-1,33%)
12.20 – Si allenta la tensione sulle Borse europee dopo il doppio successo in Germania e in Portogallo per le aste di titoli di Stato: Londra +0,14%, Parigi -0,58%, Francoforte -0,47%, Madrid -1,38%, Milano -1,17%, Amsterdam -0,39%, Stoccolma -0,57%, Zurigo -0,04%.
12.00 – La Germania ha collocato titoli di Stato decennali per 4,057 miliardi di euro di titoli del debito pubblico a 10 anni, con rendimenti in calo. I tassi scendono all’1,93%, dall’1,98% dell’asta di novembre, che è stata una delle peggiori per la Germania dall’introduzione dell’euro. La domanda è stata 1,3 volte l’offerta, contro 1,1 volte l’offerta di novembre e le richieste hanno superato l’offerta raggiungendo i 5,14 miliardi.
11.40 – Spread di nuovo sopra quota 500 punti base, borse europee ancora in negativo. Torna sopra quota 500, a 502,28 punti, lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale ha aperto a 499,77 punti e fatto segnare un massimo di giornata a 504,73. Il minimo è stato a 494,29. Le borse europee allargano i ribassi nel corso della seduta. Londra segna +0,12% a 5.706 punti, Francoforte -0,44% a 6.140, Parigi -0,55% a 3.227, Amsterdam -0,36% a 316,88 e Milano -1,20% a 15.457.
11.20 – Inflazione media pari al 2,8% per il 2011. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2011, sulla base delle stime preliminari, è pari al 2,8%, in sensibile accelerazione rispetto all’1,5% registrato per il 2010. Lo comunica l’Istat segnalando che si tratta del dato più alto dal 2008. A dicembre si registrano forti rialzi congiunturali dei prezzi di tutti i carburanti: la benzina aumenta dell’1,9% su novembre, mentre il relativo tasso di crescita tendenziale scende al 15,8% (dal 16,6% di novembre). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo congiunturale del 5,6% e cresce su base annua del 24,3% (dal 21,1% di novembre), si tratta dell’aumento tendenziale maggiore dal luglio del 2008.
11.10 – “L’Europa è sull’orlo della recessione”. Lo ha dichiarato Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo e premier del Lussemburgo. Per Juncker, l’Europa deve agire in modo adeguato al rallentamento economico.
11.00 – Borsa valori in difficoltà nella prima parte della seduta, con gli indici che scontano la debolezza di Unicredit e degli altri bancari; attesa inoltre per l’esito dell’asta di Bund decennali tedeschi. L’indice Ftse Mib cede lo 0,84, dopo aver anche toccato un minimo del -1,8%, All Share a -0,70%. A picco Unicredit, con un ribasso del 6,4% dopo un minimo del -10%. Il titolo perde terreno dopo che il cda ha fissato le condizioni per l’aumento di capitale, fissando il prezzo delle nuove azioni con un forte sconto (-43%) rispetto alle quotazioni di Borsa. Tra gli altri bancari Intesa cede il 2,4%, Bper il 2,6%, Monte Paschi l’1,5%. Resta l’interesse su Fonsai (+4%) in attesa di sviluppi nella vicenda. Unipol (+0,3%) secondo le voci potrebbe proporre una fusione tra le due compagnie. Sul resto del listino Fiat cede l’1,6%, ma Fiat Industrial +1,5%. Nell’energia Eni in parità, Saipem +0,8%. Saras guadagna il 6,9%.
10.50 -Unicredit perde oltre l’8%. Riammessa agli scambi Unicredit cedeora l’8,37% e viene scambiata a 5,81 euro. Il cda ha fissato questa mattina a 1,943 euro il prezzo dell’aumento e in 2 a 1 il rapporto d’opzione per l’aumento di capitale che prenderà il via lunedì prossimo.
10.40 – Il differenziale tra Btp e Bund tedesco resta sotto i 500 punti e viaggia a quota 497. Il rendimento dei titoli decennali e’ al 6,92%, mentre quello dei biennali e’ sempre sotto il 5% al 4,68%.
10.35 – Aumentano le perdite per Piazza Affari. Dopo un avvio in leggero ribasso, Piazza Affari, appesantita anche da Unicredit, incrementa le perdite con l’indice Ftse Mib che segna un calo dell’1,32% a 15.4333 punti. In calo anche lo Star con -0,95% a 9.467 punti e l’All Share con -1,37 a 10.57432 punti.
10.20 – Asta di volatilità con teorico -9,72% per Unicredit. Dopo la decisione del cda di dar vita all’aumento di capitale, il titolo Unicredit è in asta di volatilità in Piazza Affari con un teorico -9,72% a 5,705 euro.
10.10 – Nuovo record per i depositi a un giorno delle banche di eurozona presso la Bce, mentre continuano ad aumentare le richieste di prestiti d’emergenza: gli istituti ieri hanno parcheggiato nelle casse dell’Eurotower 453,2 miliardi contro i 446 miliardi del giorno prima. E’ il livello più alto dall’introduzione dell’euro e batte il precedente massimo di 452 miliardi toccato lo scorso 27 dicembre. La Bce ha comunicato anche che i prestiti sono saliti a 15 miliardi dai 14,8 del giorno prima.
Economia & Lobby
Borse tutte in negativo, Ftse Mib -2,04%
Juncker: “Europa sull’orlo della recessione”
Lo Spread Btp-Bund si assesta su quota 500 punti base. Il differenziale tra i titoli decennali di Francia e Germania è a 138 punti e quello tra Bonos spagnoli e Bund a 336,5.
E sulla cattivo andamento dei mercati s’è espresso il Presidente dell’Eurogruppo e premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che ha dichiarato che la zona dell’euro è sull’orlo di una recessione la cui ampiezza potenziale resta sconosciuta. “Deve essere ancora determinata”, ha detto. Nella stessa intervista, il presidente dell’Eurogruppo ha escluso che la Grecia possa uscire dall’euro. La Grecia “non sta contemplando il ritorno alla Dracma”, ha affermato Juncker, secondo il quale il ritorno alla moneta greca “non è un’opzione”. Intanto venerdì è attesa una nuova riunione, a Bruxelles, sul trattato intergovernativo concordato da 26 stati membri (tutti ad eccezione della sola Gran Bretagna) per rafforzare il governo dell’economia europea e blindare l’euro. E l’11 gennaio si terrà un incontro tra il Presidente Mario Monti e la la Cancelliera tedesca Angela Merkel che discuteranno i problemi dell’Eurozona.
A dare ragione a Juncker i dati provenienti dalle piazze europee che si fermano in negativo: a Londra l’indice Ftse 100 cede lo 0,55% a 5.668,45 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,59% a 3.193,65 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dello 0,89% a 6.111,55 punti. Milano si conferma maglia nera del Vecchio Continente con l’Ftse Mib che chiude a -2,04%.
La cronaca ora per ora:
17.45 – Le borse europee chiudono in negativo. A Londra l’indice Ftse 100 cede lo 0,55% a 5.668,45 punti, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,59% a 3.193,65 punti mentre a Francoforte il Dax 30 scivola dello 0,89% a 6.111,55 punti. Milano si conferma maglia nera del Vecchio Continente con l’Ftse Mib che chiude a -2,04%. Wall Street in calo.
17.20 – A pochi minuti dalla chiusura le borse europee peggiorano: a soffrire più di tutte sono le Piazze di Milano (Ftse Mib -2,12%), Madrid (-2,26%) e Parigi (-1,75%). A livello settoriale le vendite piegano, soprattutto, bancari (sottoindice dj stoxx -2,11%), assicurativi (-1,45%) e tecnologici (-1,64%).
16.55 – Piazza Affari peggiora nel finale di seduta con Wall Street negativa. Il Ftse Mib perde il 2,19% a 15.303 punti. Unicredit affonda e cede il 13,11%. A seguire Azimut (-6,05%), Mps (-4,54%), Intesa SanPaolo (-4,27%). Nonostante tutto continua la sua corsa Fonsai (+7,56%).
16.40 – Unicredit torna in asta di volatilità in Borsa. Il titolo cede un teorico 11,85% a 5,58 euro.
16.20 – L’Europa resta in rosso dopo l’apertura in calo della piazza finanziaria di Wall Street. Maglia nera per Milano dove l’indice Ftse Mib lascia sul terreno l’1,77% a 15.369 punti, mentre a Parigi il Cac 40 cede l’1,17% a 3.207. In flessione anche Londra (-0,62%), e Francoforte (-0,77%), calo frazionale per Amsterdam (-0,86%), sostanzialmente piatta invece Zurigo (-0,05%). Male Lisbona (-1,68%) e Madrid (-1,52%), mentre a Wall Street il Dj amplia le perdite (-0,27%). L’indice tecnologico Nasdaq perde lo 0,40% a 2.638 punti.
15.30 – Apertura in flessione per la piazza finanziaria di Wall Street. L’indice Dj lascia sul terreno lo 0,15% a 12.378 punti.
14.45 – Record di vendite nel 2011 per la Chrysler nelgi Usa. Sono salite del 26% le vendite della Chrysler nel 2011 negli Usa, pari a 1,37 milioni di unità, segnando il più elevato incremento mai registrato tra i costruttori full-liner. A dicembre le vendite della casa di Detroit controllata dalla Fiat sono aumentate del 37%. La quota di mercato della Chrysler negli Usa è aumentata dell’1,3% nel 2011, il più consistente incremento percentuale annuo mai registrato da una casa automobilistica.
14.30 – Piazza Affari peggiora ulteriormente. Il Ftse Mib cede l’1,76% a 15.370 punti e il Ftse All Share l’1,49% a 16.185 punti. Prosegue la seduta di forti pressioni su Unicredit (-9,64%) dopo il via del cda a condizioni e calendario dell’aumento di capitale. Male tutto il credito con Mps (-4,09%), Azimut (-4,8%), Intesa SanPaolo (-4,27%). Vendite su Fiat (-2,5%), mentre sono in controtendenza le Industrial (+1,85%). Ancora acquisti su FonSai (+4,15%) sulle attese del riassetto.
14.10 – Prosegue la pessima giornata del comparto bancario: Unicredit, resta in flessione del 9,08% a 5,75 euro. Male anche Bper (-3,53%), Intesa Sanpaolo (-3,60%), Mps (-3,87%), Mediobanca (-2,85%), Bpm (-2,06%), Banco Popolare (-2,13%) e Ubi Banca (-1,33%). Sul Ftse Mib netti ribassi anche per Fiat (-2,13%), Mediaset (-2,30%), Finmeccanica (-1,99%), Campari (-1,96%), Telecom Italia (-1,87%), Tod’s (-1,43%) e Diasorin (-1,41%). Enel, nel comparto energetico cede lo 0,92% ed Eni arretra dello 0,42%. Fra i pochi titoli in positivo si segnalano Fiat Industrial (+2,41%), Saipem (+0,82%) Buzzi Unicem (+0,62%), Impregilo (+0,17%), Atlantia (+0,08%) e Tenaris (+0,07%).
14.00 – A metà giornata prosegue l’andamento negativo dei mercati. Il differenziale Btp-Bund decennali rimane attorno a quota 500 punti. Lo Spread, ora a 499, ha oscillato fra 504,73 e 494,29 punti. A metà seduta Londra segna un rialzo dello 0,06%, mentre Francoforte cede lo 0,60%, Parigi lo 0,79% e Amsterdam lo 0,56%. Male anche Madrid (-1,58%) e Lisbona (-0,56). A Milano il Ftse Mib arretra dell’1,47% a 15.412 punti. Sulla piazza milanese continuano a soffrire i titoli del comparto bancario e Unicredit in particolare, mentre continua a correre la galassia Ligresti. Le Borse europee restano negative, con l’eccezione di Londra, che è piatta a -0,01%. Milano cede l’1,5%, Francoforte lo 0,72% e Parigi lo 0,79%. Giù dell’1,8% Madrid.
13.45 – Standard & Poor’s lancia l’allarme: “le società europee hanno oltre 3.000 miliardi di dollari di debito”. “I rischi di contagio sul finanziamento delle aziende aumentano”: a dirlo è Standard & Poor’s, che dopo aver minacciato il taglio del rating di 15 Paesi dell’area euro punta il faro sulla capacità delle imprese di finanziarsi sui mercati. Secondo S&P le società europee hanno oltre 3.000 miliardi di dollari di debito in scadenza nei prossimi quattro annì, quasi un miliardo nel 2012, un ammontare “considerevole, specialmente date le sfide” che attendono l’area euro.
13.10 – Ribasso più marcato per la Borsa valori a metà seduta, condizionata dalla cattiva performance dei titoli bancari. L’indice Ftse Mib cede l’1,46% a 15.416 punti, All Share a -1,24%. Superata senza inciampi l’asta dei Bund tedeschi, spread sulla soglia dei 500 punti. A picco Unicredit che perde l’8,6%. Il cda ha stabilito un prezzo di emissione dei nuovi titoli a forte sconto. Il malumore del mercato si riversa sul resto del settore, con Intesa -3,3%, Monte Paschi -3,5%, Bper -3,6%, Mediobanca -2,7%. Continua lo spunto di Fonsai (+4,4%) sulle ipotesi di fusione con Unipol (in calo dello 0,6%). Senza prezzo Premafin. Miglior tenuta nell’energia, con Eni -0,4%, Saipem in rialzo dello 0,7%. Spunto di Saras con un +8,9% complici anche report positivi. Giù telecom (-1,2%), Fiat a -1,9%.
13.05 – Le borse europee allargano le perdite nel corso della seduta. A metà seduta Londra segna -0,09% a 5.694 punti, Francoforte -0,70% a 6.123, Parigi -0,79% a 3.218, Amsterdam -0,58% a 316,21 e Milano -1,51% a 15.410. Male anche Madrid (-1,83% a 8.572) e Lisbona (-0,79% a 5.655).
12.55 – La Bce sta comprando titoli di Stato di Italia e Spagna. Lo scrive Bloomberg che cita operatori di mercato. Lo spread Btp-Bund viaggia ancora sui 500 punti base (502) e il differenziale tra Bonos e Bund si è ampliato a 350 punti. Tensione anche sui titoli francesi con lo spread tornato sopra i 140 punti.
12.30 – Forti vendite a Piazza Affari sui titoli del comparto bancario. Maglia nera del paniere principale della borsa milanese è Unicredit (-8,21% a 5,81 euro), Male anche Bper (-3,97%), Intesa Sanpaolo (-3,07%), Mps (-3,17%), Mediobanca (-2,15%), Bpm (-1,21%) e Ubi Banca (-1,33%)
12.20 – Si allenta la tensione sulle Borse europee dopo il doppio successo in Germania e in Portogallo per le aste di titoli di Stato: Londra +0,14%, Parigi -0,58%, Francoforte -0,47%, Madrid -1,38%, Milano -1,17%, Amsterdam -0,39%, Stoccolma -0,57%, Zurigo -0,04%.
12.00 – La Germania ha collocato titoli di Stato decennali per 4,057 miliardi di euro di titoli del debito pubblico a 10 anni, con rendimenti in calo. I tassi scendono all’1,93%, dall’1,98% dell’asta di novembre, che è stata una delle peggiori per la Germania dall’introduzione dell’euro. La domanda è stata 1,3 volte l’offerta, contro 1,1 volte l’offerta di novembre e le richieste hanno superato l’offerta raggiungendo i 5,14 miliardi.
11.40 – Spread di nuovo sopra quota 500 punti base, borse europee ancora in negativo. Torna sopra quota 500, a 502,28 punti, lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale ha aperto a 499,77 punti e fatto segnare un massimo di giornata a 504,73. Il minimo è stato a 494,29. Le borse europee allargano i ribassi nel corso della seduta. Londra segna +0,12% a 5.706 punti, Francoforte -0,44% a 6.140, Parigi -0,55% a 3.227, Amsterdam -0,36% a 316,88 e Milano -1,20% a 15.457.
11.20 – Inflazione media pari al 2,8% per il 2011. Il tasso di inflazione medio annuo per il 2011, sulla base delle stime preliminari, è pari al 2,8%, in sensibile accelerazione rispetto all’1,5% registrato per il 2010. Lo comunica l’Istat segnalando che si tratta del dato più alto dal 2008. A dicembre si registrano forti rialzi congiunturali dei prezzi di tutti i carburanti: la benzina aumenta dell’1,9% su novembre, mentre il relativo tasso di crescita tendenziale scende al 15,8% (dal 16,6% di novembre). Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un rialzo congiunturale del 5,6% e cresce su base annua del 24,3% (dal 21,1% di novembre), si tratta dell’aumento tendenziale maggiore dal luglio del 2008.
11.10 – “L’Europa è sull’orlo della recessione”. Lo ha dichiarato Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo e premier del Lussemburgo. Per Juncker, l’Europa deve agire in modo adeguato al rallentamento economico.
11.00 – Borsa valori in difficoltà nella prima parte della seduta, con gli indici che scontano la debolezza di Unicredit e degli altri bancari; attesa inoltre per l’esito dell’asta di Bund decennali tedeschi. L’indice Ftse Mib cede lo 0,84, dopo aver anche toccato un minimo del -1,8%, All Share a -0,70%. A picco Unicredit, con un ribasso del 6,4% dopo un minimo del -10%. Il titolo perde terreno dopo che il cda ha fissato le condizioni per l’aumento di capitale, fissando il prezzo delle nuove azioni con un forte sconto (-43%) rispetto alle quotazioni di Borsa. Tra gli altri bancari Intesa cede il 2,4%, Bper il 2,6%, Monte Paschi l’1,5%. Resta l’interesse su Fonsai (+4%) in attesa di sviluppi nella vicenda. Unipol (+0,3%) secondo le voci potrebbe proporre una fusione tra le due compagnie. Sul resto del listino Fiat cede l’1,6%, ma Fiat Industrial +1,5%. Nell’energia Eni in parità, Saipem +0,8%. Saras guadagna il 6,9%.
10.50 -Unicredit perde oltre l’8%. Riammessa agli scambi Unicredit cedeora l’8,37% e viene scambiata a 5,81 euro. Il cda ha fissato questa mattina a 1,943 euro il prezzo dell’aumento e in 2 a 1 il rapporto d’opzione per l’aumento di capitale che prenderà il via lunedì prossimo.
10.40 – Il differenziale tra Btp e Bund tedesco resta sotto i 500 punti e viaggia a quota 497. Il rendimento dei titoli decennali e’ al 6,92%, mentre quello dei biennali e’ sempre sotto il 5% al 4,68%.
10.35 – Aumentano le perdite per Piazza Affari. Dopo un avvio in leggero ribasso, Piazza Affari, appesantita anche da Unicredit, incrementa le perdite con l’indice Ftse Mib che segna un calo dell’1,32% a 15.4333 punti. In calo anche lo Star con -0,95% a 9.467 punti e l’All Share con -1,37 a 10.57432 punti.
10.20 – Asta di volatilità con teorico -9,72% per Unicredit. Dopo la decisione del cda di dar vita all’aumento di capitale, il titolo Unicredit è in asta di volatilità in Piazza Affari con un teorico -9,72% a 5,705 euro.
10.10 – Nuovo record per i depositi a un giorno delle banche di eurozona presso la Bce, mentre continuano ad aumentare le richieste di prestiti d’emergenza: gli istituti ieri hanno parcheggiato nelle casse dell’Eurotower 453,2 miliardi contro i 446 miliardi del giorno prima. E’ il livello più alto dall’introduzione dell’euro e batte il precedente massimo di 452 miliardi toccato lo scorso 27 dicembre. La Bce ha comunicato anche che i prestiti sono saliti a 15 miliardi dai 14,8 del giorno prima.
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".