Si chiama 'indennità compensativa di produttività', è una voce 'pensionabile' e si riferisce alla rinuncia ad una serie di festività soppresse e per l'incremento dell'orario lavorativo nelle sedute d'aula infrasettimanali
Si scrive indennità compensativa di produttività, si legge sedicesima mensilità. E’ quella che percepisce il personale del Senato dal 2004, ovvero da quando è stata introdotta questa nuova voce all’interno del regolamento di Palazzo Madama (articolo 17 comma 3). Non si tratta, tuttavia, di un mese in più di stipendio, bensì – come scrive Il Sole 24 Ore, che ha dato la notizia – di una compensazione corrisposta al personale (da 37 ore e mezzo a 40 ore).
Questi soldi, inoltre, vengono inseriti in due tranche nelle buste paga di aprile e di settembre. Un po’ come avviene per la quindicesima, che il personale del Senato percepisce per il cinquanta per cento in primavera e per la restante parte a fine estate. Metà quindicesima e metà sedicesima insieme, quindi, negli stipendi di aprile e settembre: in altre parole, due mensilità in più. A differenza di quest’ultima, tuttavia, la cosiddetta ‘sedicesima’ influisce sul calcolo dell’assegno pensionistico, cosa che invece non accade per le altre voci dello stipendio di chi lavora a Palazzo Madama e a Montecitorio, comprese tutte le indennità.