Per il deputato Fabio Garagnani, autore di un dossier sui mali degli istituti scolastici della città, è colpa dell'ideologizzazione del '68 che ancora persiste tra gli insegnanti: "Indifferenza ed ostilità verso le feste natalizie ma la religione cristiana fa parte dell'identità italiana"
L’idea del deputato di comprovata fede berlusconiana è stata quella di fare un consuntivo di fine anno su ciò che non funziona negli istituti scolastici del capoluogo bolognese, uno dei suoi cavalli di battaglia: le occupazioni illegali dell’autunno appena passato, l’insegnante di religione sospesa dopo una lezione giudicata troppo forte sull’Apocalisse alle elementari Bombicci (oggetto di una interpellanza al governo dello stesso Garagnani), il problema dell’insegnamento della storia contemporanea (a cui è seguita un’altra interpellanza parlamentare) nei principali licei della città.
Per quest’ultimo aspetto, l’onorevole pidiellino membro della commissione cultura di Montecitorio ha rincarato la dose: “sono parziali, non obiettivi e spesso vengono taciuti fatti spiacevoli per l’ideologia di sinistra. Ci sono casi storici stravolti come la vittoria della Dc nel ’48 o la caduta del Muro di Berlino”.
“Non si chiede che la scuola diventi confessionale o di Stato – spiega Garagnani – ma che sia radicata alla sua storia identitaria, alla storia d’Italia e alla sua cultura tradizionale che è quella cristiana. Questo però non ha niente a che fare con l’integralismo ma con l’identità”.
Secondo il deputato pidiellino alle scuole elementari Tambroni, Longhena, Federzoni, Acri e Manzolini, infine, non si è celebrato abbastanza il Natale: “Si va dall’indifferenza totale ad una certa ostilità. A Bologna prevale una falsa concezione laica che tende a uniformare tutte le religioni penalizzando, nei fatti, quella cristiana”.
d.t.