“Lo Stato c’è e lo dimostrerà”. Così il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri al termine dell’incontro al Viminale con i vertici delle forze dell’ordine per discutere dell’emergenza criminalità a Roma dopo il duplice omicidio a Tor Pignattara di padre e figlia durante un tentativo di rapina. All’incontro hanno partecipato anche Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, Giuseppe Pecoraro, prefetto della Capitale, il vicesindaco Sveva Belviso e Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Gianni Alemanno alla sicurezza. Belviso ha parlato di nuovi agenti in arrivo in città e sulle promesse del sindaco fatte durante la campagna elettorale di una metropoli sicura, ha risposto: “Non dimentichiamo che la capacità di dare sicurezza non spetta alle amministrazioni locali perché è proprio fuori competenza, non può il sindaco intervenire con i vigili urbani che hanno altre competenze che non sono queste”. Eppure Alemanno, poco dopo la vittoria elettorale, spiegava la sua ricetta: “Sarà una Roma sicura e libera dai ventimila nomadi e immigrati” che hanno violato la legge e ”dai campi nomadi irregolari”. La marcia in più, per Alemanno, erano proprio i vigili armati come “una vera polizia di prossimità” e prometteva: “Dobbiamo riprendere il controllo del territorio, dobbiamo sentirci padroni a casa nostra”. Ma ora la sua giunta cambia strategia: “La sicurezza non è materia delle amministrazioni comunali”.

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