Fino all'8 gennaio va in scena "Circomondo" sul tema della violazione dei diritti dei bambini nel mondo e il recupero di quelli di strada. Protagonisti sul palco 12 giovani artisti provenienti dalle scuole di Napoli, Argentina, Brasile e Palestina
Gli spazi della Fortezza medicea, in collaborazione con gli organizzatori dell’associazione Carretera Central e del Comitato provinciale dell’Arci di Siena, ospiteranno una maratona di quattro giorni no-stop per dare visibilità e far conoscere il circo sociale come metodologia pedagogica: “Fu fondata – spiega l’organizzazione – negli States negli anni Venti da padre Flanagan in Nebrasca per dare la possibilità ai ragazzi di strada di esprimere la loro creatività, così contribuendo alla loro crescita sociale e culturale. Oggi il circo sociale resta un’iniziativa mirata all’inclusione e per combattere lo sfruttamento del lavoro minorile, la violenza sessuale e la violazione dei diritti dell’infanzia”.
Da Napoli arriveranno la “Scuola di Circo Corsaro” e “Il tappeto di Iqbal”, dall’Argentina il “Circo social del sur”, dal Brasile “Crescer e viver” e dal Medio Oriente la “Palestinian circus school” per esibirsi in spettacolari performance di street art. Tra le proiezione dei documentari, verrà riproposto “All the invisible children”, film realizzato nel 2005 da sette registi (Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo) che hanno prestato il loro sguardo per raccontare al mondo, con prospettive diverse, le loro storie sul tema dell’infanzia rubata. Interessante anche “Voci dal buio” (2009), del giornalista Rai Giuseppe Carrisi, che costruisce in un montaggio intrecciato le storie dei ragazzi a servizio della camorra. Per tutta la manifestazione resta inoltre esposta la mostra di arte contemporanea “Circo(l)azioni” , curata da Antonio Locafaro, sotto la direzione artistica di Giovanni Mezzedimi.