Sarà una città blindata quella che domani accoglierà il presidente del consiglio Mario Monti, in visita a Reggio Emilia per la festa del Tricolore. Dai primi di gennaio a oggi, la lista dei contestatori infatti si è allungata di giorno in giorno, andando ad alimentare i timori di disordini. Oltre alla Lega Nord, a Rifondazione comunista, agli indignati di OccupyRe, a protestare ci saranno anche il sindacato Usb, il Movimento cinque stelle, l’associazione Studenti in movimento e alcuni rappresentanti della Federazione anarchica e di Alternativa libertaria. Ma non solo. Ieri hanno confermato la loro presenza al presidio contro il premier, anche il centro sociale Aq16 e il collettivo R60, che ha diffuso sul web un invito dai toni tutt’altro che pacifici: “Cacciamo Monti a calci in c…”.
Diverse le iniziative. Mentre il sindacato Usb ha annunciato di voler fare volantinaggio contro le misure del Governo, il Movimento 5 Stelle coglierà l’occasione della visita del premier per dare inizio alla raccolta firme di un progetto di legge popolare, che intende abrogare i vitalizi e le indennità ai consiglieri regionali. “Non fischieremo e non faremo sceneggiate come quelle della Lega – annuncia il consigliere comunale del Movimento Matteo Olivieri – festeggeremo a modo nostro informando i cittadini con un banchetto in piazza Fontanesi”.
Tra i primi ad annunciare contestazioni, gli esponenti della Lega Nord, guidati dal deputato reggiano Angelo Alessandri, aspetteranno il presidente davanti al teatro Valli, insieme ad alcuni dipendenti della multinazionale Terex, che in seguito ai provvedimenti del Governo, dovranno rimandare la pensione, nonostante gli accordi firmati a maggio. “Chi, come noi – è l’invito del Carroccio – ritiene ingiusto la Finanziaria avrà l’occasione per manifestare. È opportuno dare un segnale forte, far capire cosa pensa davvero la gente”.
Centri sociali, collettivi e indignati reggiani invece si sono dati appuntamento alle 10, all’incrocio fra via Farini e Corso Garibaldi. In programma un presidio di protesta per denunciare la presunta illegittimità istituzionale della manovra. “Mario Monti – si legge in un comunicato il laboratorio Aq16 – rappresenta l’emblema della crisi indotta dalla finanza internazionale per mettere da parte ogni residua chance democratica. Scendiamo in piazza per contestare un falso governo tecnico che fa scelte politiche illegittime, cedendo in cambio di un salvataggio economico parte della sovranità statuale, alla faccia dell’anniversario del vessillo dello stato italiano tanto caro al sindaco Delrio”.
Protesta da sola Rifondazione comunista, che al passaggio di Monti in piazza dei Martiri VII luglio alzerà la bandiera a lutto insieme a quella tedesca. “Non abbiamo intenzione di creare alcun problema – ha detto Alberto Ferrigno, capogruppo di Rifondazione in consiglio provinciale – Riconosciamo l’istituzione e portiamo rispetto, ma resta il fatto che non ne condividiamo la politica e vogliamo chiedergli di rispettare la Costituzione”.
La giornata dunque si preannuncia ad alta tensione, e per questo carabinieri e polizia sono già al lavoro per preparare il servizio d’ordine.Quella di sabato sarà la prima uscita pubblica del premier dal suo insediamento. Per l’occasione parteciperanno alle celebrazioni del 215 anniversario del Tricolore anche il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani e il presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna Andrea Richetti. L’anno scorso, per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, in città era arrivato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Emilia Romagna
Reggio blindata per la Festa Tricolore. Indignati, Lega e Prc pronti a contestare Monti
Tutti i variegati fronti della contestazione sono però uniti nel definire il nuovo esecutivo "un falso governo tecnico che fa scelte politiche illegittime"
Sarà una città blindata quella che domani accoglierà il presidente del consiglio Mario Monti, in visita a Reggio Emilia per la festa del Tricolore. Dai primi di gennaio a oggi, la lista dei contestatori infatti si è allungata di giorno in giorno, andando ad alimentare i timori di disordini. Oltre alla Lega Nord, a Rifondazione comunista, agli indignati di OccupyRe, a protestare ci saranno anche il sindacato Usb, il Movimento cinque stelle, l’associazione Studenti in movimento e alcuni rappresentanti della Federazione anarchica e di Alternativa libertaria. Ma non solo. Ieri hanno confermato la loro presenza al presidio contro il premier, anche il centro sociale Aq16 e il collettivo R60, che ha diffuso sul web un invito dai toni tutt’altro che pacifici: “Cacciamo Monti a calci in c…”.
Diverse le iniziative. Mentre il sindacato Usb ha annunciato di voler fare volantinaggio contro le misure del Governo, il Movimento 5 Stelle coglierà l’occasione della visita del premier per dare inizio alla raccolta firme di un progetto di legge popolare, che intende abrogare i vitalizi e le indennità ai consiglieri regionali. “Non fischieremo e non faremo sceneggiate come quelle della Lega – annuncia il consigliere comunale del Movimento Matteo Olivieri – festeggeremo a modo nostro informando i cittadini con un banchetto in piazza Fontanesi”.
Tra i primi ad annunciare contestazioni, gli esponenti della Lega Nord, guidati dal deputato reggiano Angelo Alessandri, aspetteranno il presidente davanti al teatro Valli, insieme ad alcuni dipendenti della multinazionale Terex, che in seguito ai provvedimenti del Governo, dovranno rimandare la pensione, nonostante gli accordi firmati a maggio. “Chi, come noi – è l’invito del Carroccio – ritiene ingiusto la Finanziaria avrà l’occasione per manifestare. È opportuno dare un segnale forte, far capire cosa pensa davvero la gente”.
Centri sociali, collettivi e indignati reggiani invece si sono dati appuntamento alle 10, all’incrocio fra via Farini e Corso Garibaldi. In programma un presidio di protesta per denunciare la presunta illegittimità istituzionale della manovra. “Mario Monti – si legge in un comunicato il laboratorio Aq16 – rappresenta l’emblema della crisi indotta dalla finanza internazionale per mettere da parte ogni residua chance democratica. Scendiamo in piazza per contestare un falso governo tecnico che fa scelte politiche illegittime, cedendo in cambio di un salvataggio economico parte della sovranità statuale, alla faccia dell’anniversario del vessillo dello stato italiano tanto caro al sindaco Delrio”.
Protesta da sola Rifondazione comunista, che al passaggio di Monti in piazza dei Martiri VII luglio alzerà la bandiera a lutto insieme a quella tedesca. “Non abbiamo intenzione di creare alcun problema – ha detto Alberto Ferrigno, capogruppo di Rifondazione in consiglio provinciale – Riconosciamo l’istituzione e portiamo rispetto, ma resta il fatto che non ne condividiamo la politica e vogliamo chiedergli di rispettare la Costituzione”.
La giornata dunque si preannuncia ad alta tensione, e per questo carabinieri e polizia sono già al lavoro per preparare il servizio d’ordine.Quella di sabato sarà la prima uscita pubblica del premier dal suo insediamento. Per l’occasione parteciperanno alle celebrazioni del 215 anniversario del Tricolore anche il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani e il presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna Andrea Richetti. L’anno scorso, per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, in città era arrivato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
C'era una volta la Sinistra
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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.
Washington, 1 feb. (Adnkronos/Afp) - Il Segretario Usa alla Difesa Pete Hegseth ha affermato che gli attacchi americani contro il pianificatore degli attacchi dell'Isis in Somalia avevano come obiettivo gli operativi dell'IS-Somalia sui monti Golis, nella regione semi-autonoma del Puntland. "La nostra valutazione iniziale è che diversi agenti sono stati uccisi negli attacchi aerei e nessun civile è rimasto ferito", ha affermato Hegseth in una nota.
"Questa azione riduce ulteriormente la capacità dell'Isis di progettare e condurre attacchi terroristici che minacciano i cittadini statunitensi, i nostri partner e civili innocenti e invia un chiaro segnale che gli Stati Uniti sono sempre pronti a scovare ed eliminare i terroristi che minacciano gli Stati Uniti e i nostri alleati". Lo Stato Islamico ha una presenza relativamente piccola in Somalia rispetto ad Al-Shabaab, legato ad Al-Qaeda, ma gli esperti hanno messo in guardia da una crescente attività del gruppo.