Se il 2011 è stato l’anno di Feisbuc, è necessario sapere che il 2012 sarà l’anno del decollo definitivo di Tuitter e non dobbiamo farci trovare impreparati di fronte all’ennesima rivoluzione del ueb 2.0, quello dei social not-uorc. Complice la #crisi che ci ha costretti un po’ tutti ad acquistare in comodato d’uso smartfon da 5-600 euro o tablet altrettanto costosi finalizzati a mettere in cantina portatili ancora perfettamente funzionanti, questo nuovo gioco di ruolo a contenuti informativi a base ego sta appassionando sempre più persone. E siamo solo all’inizio.
Su Tuitter c’è di tutto e senza fatica trovi i vips che, invece di telefonarsi o mandarsi sms, tuittano tra loro e qualche volta si degnano pure di relazionarsi con il popolo bue che li segue e gli fa i complimenti. Il migliore di tutti è @sarofiorello che ha capito benissimo come utilizzare Tuitter e ci gioca alla grande donando alla plebe video tresh ed entusiasmo adultolescente, poi c’è @Gerri_ Scotti che nel suo profilo da arricchito ci tiene a far sapere di essere nipote di contadino e figlio di operaio, @alfosignorini che come tutte le vecchie gossippare ci tiene a non far sapere l’anno di nascita, @CloCecchetto che si è iscritto l’11/11/11 e promuove le produzioni musicali del figlio @JodiCCH, @Fabiovoloo che si pone come grande capro espiatorio di tutti gli scrittori falliti della nazione (che spesso lo offendono) e tuitta foto semplici del suo recente viaggio al freddo e al gelo, @lorenzojova che pensa positivo alla faccia della #crisi che forse è appena iniziata e @frafacchinetti che racconta i suoi pensierini da neopapà e si arrabbia se i follouers gli correggono i frequenti errori di italiano.
Mi fermo qui con l’elenco dei vips perché non finirei più, visto che ogni giorno se ne aggiungono di nuovi, interessanti e tutti da scoprire.
I migliori vips sono quelli che si lasciano andare a riflessioni banali simili a quelle che ognuno di noi fa tutti i giorni, i peggiori sono quelli che si appoggiano a un’agenzia che tuitti al loro posto o, ancor peggio, a un mesto stegista agratis , figura molto diffusa su Tuitter, moderno portavoce di quella gran parte di popolazione giovane #nofreejobs che non ha mai visto una busta paga o un contratto a tempo indeterminato e l’ultimo dei problemi che ha è pensare all’articolo 18 o a perché @MinElsaFornero si è messa a piangere.
Seguendo i vips ci si può illudere di diventare loro “amici” e magari essere retuittati da loro per potersela tirare con i propri sconosciuti follouers.
“Tuitter permette a livello digitale di non farsi mai i cazzi propri, tendenza inarrestabile dei tempi attuali” sostiene il sociologo dei processi culturali e dell’educazione @germivo ancora sconvolto dal furto di appartamento subito e tuittato da @carmelitadurso “Sono andati i ladri a casa mia….hanno portato via tutto…. Tutto… Casa devastata che cosa brutta”, “Tutto tutto.. La mia piccola casetta sventrata… Il mio nido… Appena traslocato non ho più nulla… si lo so poi esce il sole ..ma ora no”, “@alfosignorini a Milano casetta nuova. Sventrata Alf. Portato via tutto…e i gioielli di mamma!! Sono a pezzi”, “@angelogallina certo che vado al g f… Ho grande rispetto per il lavoro mio e degli altri”.
Si, perché poi a raccontare a tutti dove si è, cosa si fa, cosa si mangia, i ladri 2.0 si organizzano e non ci si deve meravigliare se accadono questi terribili episodi.
Altri grandi protagonisti di Tuitter sono i giornalisti vip che, tra le frasi di circostanza più gettonate, adorano usare questa “Tuitter è come un’agenzia di stampa”.
Tra i più attivi vi segnalo @DeBortoliF, @beppesevergnini, @lucatelese, @lucasofri e @riotta con il quale ho in ballo una scommessa “Quando l’Europa e l’Euro falliranno, mi offrirai una pizza e una birra pagandomela in lire”. Per adesso vince lui, ma bisognerà aspettare qualche anno. Mi piace vincere facile.
Ovviamente, non potevano mancare i politici.
Ci sono quasi tutti anche loro, più alta è la popolarità del politico (di solito questi individui non seguono di persona il profilo tuitter, a parte @angealfa che da quando ha l’Aipad non lo tiene più nessuno), più bassa é l’empatia con i follouer che di solito seguono acriticamente chi votano e quasi mai i loro “nemici”, se non per offenderli inascoltati (dallo stegista o dall’agenzia di comunicazione).
Capitolo a parte per i politici “minori” che, con ansia da trasparenza, si aprono più del dovuto e cercano di venire in contatto con i propri elettori, rispondendogli sempre, scambiando pareri su argomenti scottanti e qualche chiacchiera da bar con cadute di stile. Il modo migliore per scontentarli. Basta poco, un tuit maldestro, 140 caratteri scritti con leggerezza e la reputescion, come dicono i fighi, va a farsi fottere e con essa il voto alle prossime elezioni.
Da tenere d’occhio anche per le tuittstar, persone conosciutissime on lain e sconosciute nei propri condomini, popolarità effimere, moderne solitudini, nerds che si credono vincenti perché hanno tanti follouers, persone a volte interessanti e a volte no, spesso dei malati di sdoppiamenti della personalità, tossici digitali incurabili, eroi senza eroina.
Tuitter si rivela uno strumento particolarmente utile quando capitano delle sfighe. Al momento di una qualsiasi tragedia basta cercare #fucuscima #morteedistruzione #piccioniassassini #attentatoallametropolitana #terremoto #maremoto #laforneropiangesangue #godzilladistruggetochio #lavasullecase #alluvione #mortiammazzati #valangachedistruggeunpaese #kingkong #attaccoilcamciatca e si può vivere in diretta, comodamente dal proprio compiuter di casa o dallo smartfon, la tragedia senza bisogno poi di sentire le baggianate in ritardo dei telegiornali, dei quotidiani on e off lain e dei politici sempre più lontani dalla realtà.
Questo (e tanto altro ancora) è il Tuitter della gente che conta, non-luogo ancora erroneamente definito virtuale dove il grande protagonista è però il popolo che, dal basso, con i pizzini da 140 caratteri spera con entusiasmo di organizzare una rivoluzione epocale senza sporcarsi le mani, magari anche senza mettere il naso fuori dall’uscio. Che fa freddo. In bocca al lupo allora.
Ah, se mi volete seguire mi trovate qui: @umarells. Ci sono dentro da quattro anni e spesso tuitto che vado a vuotare il #rusco e dico che #cimeritiamotutto