“Fare la giornalista o esserlo?” “Esserlo”. “Allora leggiti questo”.
Qualche mese fa, Alberto Puliafito mi ha consigliato un libro (Sotto la notizia niente, di Claudio Fracassi), ormai introvabile nelle librerie. Ne ho recuperato fortunatamente una copia in biblioteca e l’ho letto tutto d’un fiato. Compagno dei viaggi da pendolare, nella sua lettura ho trovato storie, raccontate senza tono complottista, ma reali e verificabili, di piccole e grandi disinformazioni, legate alla storia statunitense, ma non solo. Di come il potere abbia aggirato il giornalismo con dichiarazioni a raffica per distoglierlo dalle vere notizie e come si sia avvicinato al marketing. Da Kennedy a Reagan fino a Berlusconi. Quasi una riedizione delle teorie filosofiche di Berkeley: esse est percipi, per esistere bisogna essere percepiti o, meglio, raccontati.
L’altro giorno, dopo aver letto l’e-mail di Wolfgang Achtner, che mi informava di essersi candidato alla direzione del Tg1, mi è ritornato in mente il libro e le riflessioni sul modo con il quale una notizia possa diventare pubblica o essere nascosta. E, in particolare, la metodica (e oscura) opera dei Mr Gates, i guardiani del cancello menzionati nel libro, preposti a filtrare i fatti di cui vengono a conoscenza. Anche in questo caso sono le convinzioni dei Mr Gates, i criteri soggettivi di scelta, le responsabili del fatto che, di questa candidatura, non si trovi traccia nei normali canali dell’informazione.
Eppure Wolfgang Achtner ha un’esperienza più che ventennale con alcune delle principali testate giornalistiche televisive mondiali (Abc News, Cnn, Press TV), è autore di diversi documentari e l’unico testo accademico in italiano sul giornalismo televisivo ha la sua firma.
Insomma, di fronte alle eccellenze Rai (due nomi su tutti: Ferrara e Minzolini), provare con un giornalista di razza, anche se con il difetto di non avere l’appoggio dei partiti, potrebbe essere un’occasione da non sprecare. E, per una volta, di fronte alla pretesa di tecnici della pax montiana, non sarebbe male averne uno anche al Tg1. Affidare la direzione del Tg1 ad un esperto che sia anche indipendente come Wolfgang Achtner sarebbe un primo, importante passo verso la riappropriazione della Rai da parte dei cittadini.
Se infatti, come viene rivelato a Winston Smith nell’orwelliano 1984, il fine del potere è il potere, un’informazione libera e indipendente è l’unica salvezza per i cittadini. Ma per essere indipendente e libera, l’informazione non può essere scelta da chi governa, lottizzata dai partiti, appendice del potere, perché, come ha affermato Benigni, se la verità non è libera, la libertà non è vera.