A Ferrara polemica contro l'Amsef, una società controllata dal Comune, sviluppatasi quando il servizio completo per l'estremo saluto è arrivato a costare in media oltre 2mila euro. L'assessore al bilancio: "La concorrenza sul mercato c'è, l'agenzia delle onoranze funebri ha autonomia aziendale"
Un bel 10 percento in meno per chi passa nel mondo dei più. Come non essere contenti? La scontistica, toccando ferro, copre tutta la gamma di accessori per rendere indimenticabile l’ultimo giorno della propria vita: bare, cofani, composizioni floreali, lapidi. Ecco cosa si può scegliere per il giorno che non abbiamo scelto.
La poco scaramantica proposta vale – e qui sorgono i mugugni, dei vivi s’intende – solo per chi ha in tasca la tessera del sindacato. Circa centomila persone in tutto il Ferrarese, che potrebbero raddoppiare visto che il “privilegio” si estende ai parenti di primo grado. Non male in tempi di crisi, visto che la media per l’estremo saluto al caro estinto varia tra i duemila e i quattromila euro.
Il lutto a prezzo stracciato ha fatto sbottare i consiglieri di Futuro e libertà, che hanno rivolto una interpellanza alla giunta per chiedere lumi sulla vicenda. Enrico Brandani e Francesco Rendine chiedono al sindaco e all’assessore competente che “siamo in presenza di una società che si pone sul mercato in concorrenza con i privati ma che è comunque una società controllata dal Comune di Ferrara”. I due consiglieri chiedono quindi se “non sia opportuno intervenire bloccando questa convenzione/privilegio, oppure estenderla a tutti i cittadini bisognosi del Comune di Ferrara”.
Niente di strano, invece, per l’assessore al bilancio Luigi Marattin che, scongiuri a parte, informa come l’Amsef “gode di autonomia aziendale, tanto che io stesso ho appreso della notizia dai giornali”. E per quanto riguarda la “convenzione/privilegio”, sgombra il campo da inutili polemiche: “è normale che una azienda utilizzi le strategie commerciali che ritiene più opportune per difendere le proprie quote di mercato”.