Elisabetta
Diario
31 esimo giorno. Oggi la giornata è stata intensa. Sono venuti a trovarci gli amici dell’Anpi, l’associazione partigiana. Poi è tornata la psicologa che ci sta seguendo. Abbiamo chiacchierato un po’ con lei. Il nostro umore non è per niente buono, sappiamo che sulla nostra vicenda stanno programmando una serie di incontri a livello regionale. Per noi la trattativa invece è sempre a livello nazionale ma ci risulta che non esista nessun tavolo istituzionale. Noi vogliamo che i treni notte tornino a funzionare come prima perché si tratta di un servizio universale utile al Paese, quindi un servizio pubblico. Ieri abbiamo sentito l’intervento del presidente Giorgio Napolitano. Ha parlato di coesione e unità d’Italia. Il nostro lavoro, prima di essere licenziati, era davvero un modo per tenere unito il Paese, vorremmo che qualcuno non se lo dimenticasse. Abbiamo risistemato lo striscione che si era strappato, i treni continuano a salutarci con il loro fischio. Ma noi siamo molto incazzati.
Carmine, Oliviero e Giuseppe
Il Fatto Quotidiano, 8 gennaio 2012