In programma, martedì, manifestazioni di solidarietà dopo l'omicidio di Zhou Zeng e di sua figlia. La comunità cinese si mobilità: attese migliaia di persone, complice il tam tam sui social network
Tutte le 18 associazioni commerciali e culturali cinesi della Capitale aderiranno alla fiaccolata: gli esercizi commerciali chiuderanno per alcune ore per permettere ai connazionali delle vittime di partecipare. I numeri si preannunciano imponenti: “All’inizio doveva essere una piccola manifestazione – spiega l’organizzatrice – poi tramite alcune pagine Facebook si è diffuso il passaparola e molte persone hanno scritto di volere partecipare. Hanno anche organizzato dei pullman da Napoli e da Prato”.
Si parla di migliaia di persone. Nessuno spazio per bandiere e simboli di partito, anche se gli esponenti politici locali si stanno mobilitando per organizzare un servizio d’ordine: il corteo si muoverà infatti lungo un percorso di circa 5 km, in zone molto trafficate. In testa al corteo ci saranno gli abitanti di Tor Pignattara e i parenti delle vittime, arrivati ieri dalla Cina. Secondo gli organizzatori sono da escludere momenti di tensione: “All’inizio abbiamo avuto paura – dice Lucia King – perché la sera dell’omicidio quando insieme ad alcuni rappresentanti siamo andati sul luogo, alcuni cinesi erano molto agitati. Circolavano slogan non proprio piacevoli, ma la situazione adesso mi sembra migliorata”. La manifestazione infatti è stata autorizzata dalla Procura ed è stata progettata insieme all’ambasciata cinese.
Anche Milano si mobilita per esprimere la sua vicinanza alla famiglia Zhou: in contemporanea con Roma, partirà una manifestazione in via Paolo Sarpi, nel cuore della chinatown menghina. I rappresentanti della comunità cinese hanno invitato tutta la cittadinanza a partecipare.