E’ diventato un caso nazionale la contesa tra il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’università Bocconi per l’Ici non versata raccontata da ilfattoquotidiano.it. Il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino Carlo Masseroli scrive un’interrogazione per fermare gli avvocati e accusa la sinistra “dirigista che soffoca Milano”. Peccato fosse uno degli assessori che con la Moratti ha dato avvio alla guerra alla Bocconi, salvo offrire al suo rettore consulenze d’oro. E intanto spuntano gli altri furbetti: da Banca Intesa (quella del ministro Passera), all’Istituto dei Tumori e fino al civico Museo della Scienza. Per un danno alle casse comunali da 2,5 milioni.
Nella strana guerra tra Pisapia e Monti per l’Ici chi ne esce peggio, alla fine, è il Pdl. La notizia è golosa: l’Università Bocconi non paga da anni il tributo relativo a una residenza per studenti facendola passare per sede istituzionale e il sindaco di Milano firma il mandato all’avvocatura per ottenere il versamento di 104mila euro per il 2005. Il caso diventa occasione di polemica per il Pdl che ci si butta a capo fitto, cercando di cavalcarlo per attaccare il primo cittadino.
Il capogruppo del Pdl a Palazzo Marino, Carlo Masseroli, ha preparato un’interrogazione scritta per fermare la contesa. “Qui il problema non è economico – scrive – ma culturale. Il centralismo e il dirigismo di questa sinistra soffocano la città”. Masseroli forse dimentica che proprio lui, insieme ad altri assessori della giunta Moratti, in passato aveva sottoscritto lo stesso mandato per l’avvocatura a perseguire i vertici dell’università in sede tributaria. Già, perché la firma di Pisapia e l’incarico legale in Cassazione è solo l’ultimo atto di una guerra che si trascina addirittura dal 2002 e che proprio in epoca Moratti diventa armata, con lettere di avvocati, diffide, deferimenti a commissioni tributarie.
Succedeva due anni fa, a dicembre del 2009. Sul tavolo del sindaco Moratti arrivano le posizioni di alcuni contribuenti eccellenti, enti, fondazioni e strutture sanitarie col vizietto di non pagare le imposte locali con un danno per le casse del Comune da 2,5 milioni di euro. C’è Banca Intesa San Paolo che non paga l’Ici da 16 anni, c’è la Clinica Mangiagalli che deve 498mila euro per la tassa dei rifiuti non versata nel 2008. Perfino il civico Museo nazionale della Scienza non l’ha pagata e deve 145mila euro, l’Ospedale San Paolo altri 119mila. La giunta ha trascinato in tribunale anche ospedali come l’Istituto dei Tumori e il Policlinico. Il primo per il pagamento del servizio di fognatura, 1,2 milioni per il biennio 2000-2002, il secondo per 94mila euro di oneri di urbanizzazione per un immobile in via California.
Tra i vari nomi eccellenti spunta dunque la Bocconi che viene citata per 250mila euro per mancato versamento dell’Ici relativa al pensionato di via Spadolini (solo per il 2005 sono 104mila euro) a partire dal 2002. La cosa è ancor più sorprendente non solo perché Monti la presiedeva ma perché il rettore Angelo Povasoli, nello stesso periodo, riceveva da Palazzo Marino vari incarichi di consulenza, da Milano Sport (20mila euro) ai derivati (87.360 euro). Quindi la giunta della Moratti bussava già alle porte della Bocconi e con una mano chiedeva e con l’altra elargiva. Tornando all’oggi diventa sorprendente la memoria corta del capogruppo del Pdl che attacca Pisapia a testa bassa ma scorda di aver sottoscritto quegli stessi mandati legali solo due anni prima. E ancora più sorprendente il tentativo di buttare in politica una bega amministrativa. “Quello che la Bocconi offre – dichiara al Corriere della Sera – è un servizio per la collettività e come tale deve essere esentato dal pagamento dell’Ici”. Una tesi che però, come detto, si scontra con la cronaca dei fatti che vede il capogruppo apporre la propria firma al mandato dei legali solo due anni prima. Cosa è cambiato? Semplice, il banco che è diventato quello dell’opposizione.