La Consulta potrebbe dare il via libera, ammettendo i quesiti referendari. Così entro il 15 giugno si passerà la parola agli italiani, che decideranno se mantenere o no il “Porcellum”. Oppure i giudici potrebbero considerare inammissibili i quesiti e quindi l’eventuale cambiamento della legge elettorale dovrebbe essere discusso in Parlamento. C’è da chiedersi perché mai il Parlamento dovrebbe cambiare proprio ora una legge che permette ai segretari di partito di nominare i propri deputati, visto che non l’ha fatto tutti questi anni.
In realtà i cittadini italiani chiedono solo che gli venga riconosciuto il diritto di partecipare in prima persona alla vita democratica del Paese e non ci stanno ad aspettare che un Parlamento di nominati improvvisamente rinsavisca e voti una legge che restituisca il diritto di scelta agli elettori.
Noi crediamo che la Consulta lavorerà in piena autonomia dai partiti che sembrano voler tirare la giacchetta ai giudici. Per questo vogliamo esprimere loro la nostra solidarietà chiedendogli di continuare a lavorare inseguendo la “luce” della giustizia senza toglierci dalle mani l’unica “arma” costituzionale che abbiamo per tornare a far sentire la nostra voce.
A tale scopo, come Articolo 21, Libertà e Giustizia, Move On Italia e Popolo Viola,abbiamo promosso una fiaccolata per la democrazia e il referendum a Roma il 10 gennaio, dalle 18 in poi, in via del Quirinale, davanti alla sede della Corte Costituzionale;
Ps: Una iniziativa è prevista anche a Torino in Piazza Castello dalle 20 alle 23.