Tra i bancari, doveva essere una giornata cruciale per l’aumento di capitale, da 7,5 miliardi di euro, di Unicredit. L’istituto guidato da Federico Ghizzoni parte in rialzo ma poi viene fermato in asta di volatilità. Sospesa in varie fasi, durante la giornata, Unicredit chiude con una perdita del 12,81%, mentre i diritti sono crollati del 65,4%. Scambi elevati, pari a 173 milioni di pezzi per le azioni e 156 milioni per i diritti. Peggio riesce a fare Monte dei Paschi di Siena: il titolo, maglia nera tra quelli a elevata capitalizzazione, ha concluso con un calo del 14,39% a 0,19 euro con una pioggia di vendite. Gli scambi non sono stati particolarmente elevati (80 milioni di pezzi contro una media mensile di 65 milioni) e gli operatori provano a spiegare il crollo anche con i timori del mercato sul fatto che pure Mps alla fine debba ricapitalizzare. La cattiva accoglienza in borsa all’aumento di capitale di Unicredit, partito oggi, non farebbe ben sperare per un’eventuale analoga operazione a Siena. Tra gli altri bancari male Mediobanca a -6,87%, Banco Popolare -5,36%, Intesa -3,17%. Fonsai cede oggi il 7,32%, clamoroso dietrofront per Unipol che sacrifica il 14,26%. Premafin a +3,27%. Tra le blue chip debole oggi Fiat (-6,23%) reduce però da un ottimo rialzo nella prima settimana dell’anno. Nell’energia brilla Saipem (+2%), Eni a -0,55%. Forti ribassi per i titoli calcistici, con Juventus -12,40%, Lazio -10,48% e Roma -8,21%.