"Non vorrei che anni di professionalità venissero accostati a situazioni che mi sembrano molto diverse", ha detto il ministro della Funzione pubblica facendo riferimento al celebre mezzanino dell'ex ministro dello Sviluppo economico. E sul tetto retributivo ai manager della pubblica amministrazione: "Stiamo per mettere dei paletti"
Nell’intervista Patroni Griffi ha toccato altri due argomenti molto cari al nuovo esecutivo: il tetto retributivo ai manager della pubblica amministrazione e i tagli alle auto blu. “Sulla base della norma inserita nel decreto ‘salva-Italia’, in sede di conversione – precisa il ministro – stiamo per completare il decreto di attuazione che fissi il tetto e tenga presente che, per tutte le retribuzioni complessivamente considerate, ci sarà una riduzione automatica a quel tetto”. Una norma senza la quale Patroni Griffi, come molti suoi colleghi, cumulerebbe lo stipendio di presidente di sezione del Consiglio di Stato, in aspettativa e fuori ruolo, alla retribuzione per il lavoro che svolge davvero, il ministro.
Sui tagli alle auto blu il ministro ha sottolineato che queste vetture non sono “uno status symbol” ma “un mezzo operativo per consentire di lavorare meglio all’ufficio”. L’obiettivo, sul quale Griffi si dice fiducioso, è comunque quello di “estendere anche agli enti locali le regole di razionalizzazione già applicate alle amministrazioni centrali”. Impegno rinnovato anche sul fronte della lotta alla corruzione nella Pa, di concerto col ministro della Giustizia Paola Severino, “per irrobustire il disegno di legge Alfano-Brunetta”.