Ormai i media la chiamano la “vera-falsa” candidatura di Eric Cantona alle presidenziali francesi. Ma Eric si presenta davvero? Sfiderà Sarkozy e Hollande? Probabilmente no. Anche se con Cantona niente è mai sicuro, né del tutto chiari e logici sono i suoi discorsi: affascinanti voli pindarici fin dai tempi in cui era una stella del calcio (un po’ alla Celentano, se si vuole). Sì, siamo alle prese con l’ennesimo colpo mediatico del nostro. Che vuole riportare l’attenzione dell’opinione pubblica, a sostegno della Fondation Abbé-Pierre, sul problema dell’alloggio, una piaga strutturale della società francese, soprattutto a Parigi. Eric vuole scuotere i candidati, che si sfideranno nelle urne a partire da aprile, perché al di là del solito ‘bla bla bla’ e delle consuete manfrine politiche ritornino a parlare dei problemi concreti.
Ieri sera il sito del quotidiano Libération ha messo online la lettera che Cantona ha scritto ai sindaci francesi, chiedendo 500 firme “nel quadro di un dibattito politico nel quale il Paese si sta impegnando”. Cantona, oggi attore – sia al teatro che al cinema – e portavoce del malessere delle classi popolari francesi, scrive di “voler essere portatore di un messaggio semplice ma chiaro, un messaggio di verità ma di rispetto, un messaggio solidale”. Ma nel documento, firmato da “Eric Cantona, cittadino impegnato”, non vi è alcun riferimento esplicito alla candidatura alle presidenziali (anche se è proprio il minimo di 500 firme di sindaci a essere richiesta dalla legge per candidarsi alle massime elezioni del Paese). Né alcun riferimento al problema della casa, che poi si è rivelato il vero obettivo di Eric.
Stamani Libération è uscito con un’edizione che riporta in copertina la frase : “Sto cercando 500 firme”. “Che i responsabili dell’Ump (la formazione di Sarkozy), del Partito socialista, del Parti de gauche o dei Verdi si rassicurino – scrive Libération -: non vedremo Cantona fare campagna di città in città, di meeting in meeting. La sua “vera-falsa” candidatura vuole solo risvegliare la campagna “di mobilizzazione generale per l’alloggio”, lanciata in settembre dalla Fondation Abbé-Pierre“. Questa sostiene di aver già raccolto più di 100mila firme. “E lo abbiamo fatto in qualche settimana e con pochi mezzi – ha sottolineato Patrick Doutreligne, direttore generale della Fondazione -. Questo dimostra che la casa è diventata un vero problema sociale. La crisi tocca sempre più persone e classi sociali. Ma finora i candidati nella corsa verso l’Eliseo si sono espressi poco sul tema. Ci voleva un impulso come quello di Eric a far cambiare le cose”. In sostanza sembra di capire che Cantona voglia quelle 500 firme non per candidarsi ma per mettere il diritto alla casa al centro del dibattito delle prossime presidenziali.
Da anni l’ex campione di calcio si impegna per la Fondation Abbé-Pierre, anche interpretando le loro pubblicità televisive. Il diritto alla casa è sempre stata una delle priorità di Abbé Pierre, il prete riferimento dei cattolici progressisti francesi, morto nel 2007, che ha dato vita al movimento Emmaus. Le prime proteste del prete risalgono agli anni ’50, vasti programmi di edilizia pubblica siano stati realizzati, ma ancora oggi quello della casa rimane uno dei maggiori problemi sociali nel Paese. E’ il 58 per cento dei francesi a essere proprietario della residenza dove abitano (contro il 74 per cento in Italia), una quota che a Parigi si riduce drasticamente. Nella capitale gli affitti sono aumentati del 50 per cento negli ultimi dieci anni, molto più degli stipendi (trovare in città 75 mq da affittare sotto i 2mila euro mensili è davvero dura). Quanto ai prezzi per l’acquisto, solo nel 2010 la crescita è stata del 21,3 per cento. Per il 2011 non sono ancora disponibili i dati definitivi, ma si sa che la corsa è solo rallentata. Il fenomeno di persone che lavorano a Parigi, spesso per tempi limitati, e che dormono in auto nei parcheggi in quei periodi non ha ormai niente di eccezionale.
Eric Cantona, 45 anni, è riuscito a sorpendere ancora una volta. Già a fine 2010 aveva lanciato un appello a svuotare i conti bancari, come protesta contro i colossi del credito: una campagna, a dire il vero, che poi non si era concretizzata. Neanche lui aveva dato seguito alle proprie parole. Amato da tanti, odiato da tanti, Cantona è un personaggio che divide: lo apprezzano i giovani, ma anche qualche intellettuale. Altri, invece, lo ritengono solo un populista inconcludente. Campione del Manchester United fino al 1997, “King” Eric è stato l’eroe di un film di Ken Loach, che ha raccontato la sua vita. Cantona si è riciclato con successo in una carriera di attore, recitando anche testi impegnati. Attualmente è in tournée in Francia con la pièce “Ubu enchainé“. Una cosa è certa: sa utilizzare i media. Al momento giusto. E con molta più consapevolezza di quanto gli altri possano immaginare.