Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi per tutta la giornata resta sopra la soglia dei 520 punti, attestandosi su quota 526 con rendimento al 7,13%. Cambiano tendenza invece le borse dopo aver chiuso, ieri, una giornata negativa: Il Ftse Mib archivia con un rialzo del 3,08% a 14.844 punti mentre l’All Share guadagna il 2,73% a 15.652,83 e l’indice Star chiude a +1,04% a 9.324,81 punti. Tra i bancari recupera Unicredit, dopo i forti cali degli scorsi giorni e delle precedenti tre sedute. Per le azioni ordinarie oggi chiusura finale del 6,04% a 2,32 euro. Per il Financial Times la responsabilità primaria del pessimo andamento azionario degli scorsi giorni, della banca italiana, è legato alle cattive scelte dell’amministratore delegato Umberto Ghizzoni, che “sa fin troppo bene di aver fatto un grosso errore quando ha resistito alla richiesta di aumentare il capitale a inizio 2011 allora avanzata da Bankitalia e dal ministero dell’Economia. Ora – prosegue il Ft – la buona notizia è che Ghizzoni ha stretto un patto d’acciaio con le banche d’investimento da cui avrà il capitale necessario anche se il prezzo dovesse scendere sotto quello a sconto delle azioni emesse”. Pronta la replica del direttore generale di Unicredit Roberto Nicastro “Unicredit è la banca più patrimonializzata d’Italia ed è una delle più solide in Europa”. Monte Paschi Siena, dopo essere scivolata in netto ribasso ed essere stata sospesa per eccesso di volatilità (valore teorico -3,50%), è tornata agli scambi e ha chiuso a +0,25%. Molto bene Intesa sp (+6,63%), Bpm (+6,32%), Bper (+7,90%) e Mediobanca (+4,03%). Rialzi più contenuti per Banco popolare (+2,11%) e Ubi (+2,60%).
Le Borse europee chiudono una giornata tutta in rialzo: Francoforte ha guadagnato il 2,42% a 6.162,98 punti, Parigi il 2,66% a 3.210,79 punti, Londra l’1,5% a 5.696,70 punti, Madrid il 2,34%. In Europa resta alta la tensione sui titoli bancari: i depositi overnight delle banche presso la Bce, questa mattina, hanno toccato un nuovo record a 481,925 miliardi di euro, dopo il precedente massimo di 463,65 miliardi toccato ieri. Permane quindi un clima di elevata sfiducia sul mercato interbancario, con gli istituti che preferiscono “parcheggiare” il denaro a Francoforte con un rendimento dello 0,25% piuttosto che prestarselo a vicenda, ottenendo tassi più vantaggiosi. E per affrontare i problemi legati alla crisi dell’Eurozona oggi anche il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, si è incontrato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e per domani è atteso a colloquio con il presidente francese, Nicolas Sarkozy.