La Corte per i diritti dell'Uomo ha dato ragione al ricorso presentato da 18 cittadini di Somma Vesuviana. Non viene riconosciuto però il danno alla salute, ma soltanto il diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare
La Corte ha dato ragione al ricorso presentato da 18 cittadini di Somma Vesuviana, città di 35000 abitanti racchiusi in una superficie di quasi 31 chilometri quadrati, a poca distanza da Napoli. Non riconoscendo però il danno alla salute, ma soltanto il diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare.
Secondo i giudici della Corte Europea, gli studi scientifici presentati dai ricorrenti sull’esistenza di un legame tra l’aumento dei casi di cancro e l’amministrazione dello smaltimento dei rifiuti in Campania arrivano a risultati divergenti e non configurano un nesso di causa-effetto. Con lo stesso provvedimento, la Corte di Strasburgo non ha riconosciuto l’indennizzo di 15mila euro per danni morali chiesto dai ricorrenti, limitandosi a sentenziare che la constatazione della violazione del loro diritto alla vita privata e familiare è da considerarsi una riparazione sufficiente del danno morale subìto. I giudici hanno anche stabilito che lo Stato italiano dovrà versare all’avvocato Errico di Lorenzo, il legale del gruppo nonché uno dei 18 ricorrenti, 2500 euro per le spese legali sostenute. L’avvocato aveva richiesto oltre 20.000 euro.