Mi hanno molto incuriosito, tanto da stimolarmi alcune domande, le vicende che in questi giorni hanno coinvolto il sottosegretario Carlo Malinconico (dimessosi ieri) e il ministro Patroni Griffi. Entrambi, infatti, sono stati co-protagonisti di una mia vicenda personale, divenuta di dominio pubblico, e di cui ho già riferito in questo blog, il c.d. caso Giovagnoli. Il primo era il difensore del dott. Giovagnoli, il secondo era invece il presidente della associazione dei magistrati del Consiglio di Stato che prese le difese del dott. Giovagnoli dopo la trasmissione Report e che, proprio per tali dichiarazioni, è oggi indagato dalla Procura di Roma a seguito di un mio esposto. Uno degli aspetti che più mi colpì di quella vicenda fu il fatto che mentre l’avv. Carlo Malinconico difendeva i Consiglieri di Stato di cui avevo impugnato il concorso vinto (come, del resto, ha difeso Patroni Griffi nei giudizi innanzi al Consiglio di Stato relativi alla vicenda della casa del Colosseo) in quello stesso periodo quegli stessi Consiglieri di Stato decidevano, senza astenersi, altre cause in cui l’avv. Malinconico era difensore di una delle parti: una vicenda che a mio avviso necessiterebbe di ulteriori chiarimenti, anche perché il consigliere Giovagnoli dichiarò innanzi all’organo di autogoverno che non si trattava di un fatto isolato.
Ma non è questo il punto. La difesa pubblica che Filippo Patroni Griffi ha reso in questi giorni – dicevo – mi stimola alcune domande, cui a mio avviso si dovrebbe dare una risposta in questo delicato momento caratterizzato dalla ricerca di una perduta credibilità del Paese, per assicurare assoluta trasparenza.
1) Patroni Griffi ha dichiarato di aver avuto assegnata la casa del Colosseo dall’Inps nel 1986, in quanto gli sarebbe spettata a seguito del trasferimento in altra Regione, in quanto dipendente pubblico. Quanti altri dipendenti pubblici hanno avuto assegnata dall’Inps una casa con vista sul Colosseo (o su analoghi monumenti) a seguito di trasferimento?
2) L’assegnazione delle case dell’Inps fino al 1994 è stata oggetto, in passato, di scandali ed inchieste penali. Non sarebbe opportuno rendere pubblici, per trasparenza e per sgomberare il campo da ogni equivoco e mal pensiero, gli atti della procedura di assegnazione della casa al ministro?
3) Nella determinazione del basso prezzo di vendita della casa e nel suo reinserimento nell’elenco degli immobili da dismettere sono state determinanti le sentenze del Consiglio di Stato. Visto che Filippo Patroni Griffi è un consigliere di Stato e che tale amministrazione è composta da poche decine di magistrati, il ministro certamente conosceva i colleghi che hanno deciso la Sua causa. In che rapporti era con tali colleghi?
4) Patroni Griffi ha istituito una commissione sulla trasparenza e sulla corruzione nella pubblica amministrazione, volta a far luce sul grave degrado morale dell’Italia di questi anni. Se dovesse essere rinviato a giudizio a seguito delle indagini in corso nei suoi confronti, si dimetterebbe?
5) La trasparenza è un punto fondamentale per la buona amministrazione. Già in passato alcuni Consiglieri di Stato sono stati coinvolti in vicende legate alla massoneria deviata, a cominciare dalla P2, e qualche giorno fa la redazione del sito del Grande Oriente Democratico (movimento interno alla loggia del Grande oriente d’Italia) ha pubblicato un editoriale (non smentito dai magistrati coinvolti) che lascia intendere che lo stesso presidente del Consiglio di Stato Pasquale de Lise e forse il suo collega Antonio Catricalà potrebbero avere appartenenze massoniche, non dichiarate (ed è questo il problema). Il ministro Patroni Griffi ed il presidente Monti faranno qualcosa per assicurare, in generale, chiarezza su queste appartenenze in capo a dipendenti pubblici?