Nessuno vuole mollare, nel braccio di ferro tra il governo e i tassisti, ma le associazioni in difesa dei consumatori insorgono: "E un provvedimento atteso da decenni, che può realmente portare benefici non solo agli utenti, ma anche agli stessi tassisti"
Lo sciopero nazionale è stato proclamato proprio dal ‘parlamentino’ dei tassisti riuniti a Bologna nella sede di Legacoop, per concordare le manifestazioni da mettere in campo contro la liberalizzazione delle licenze. Una posizione che dovrebbe a breve essere messa nero su bianco in un documento ufficiale. Ma, tra i tassisti c’è incertezza sul da farsi da qui allo sciopero nazionale: all’annuncio delle decisioni prese a Bologna, un gruppo di tassisti ha rumoreggiato esprimendo un pò di delusione. “E da ora fino al 16 gennaio cosa facciamo?”, ha chiesto un tassista di Milano. Il presidente nazionale di Uritaxi Loreno Bittarelli, che ha comunicato le decisioni, ha risposto: “Non è poco quello che abbiamo deciso. Se il governo decide prima, ci fermiamo tutti”.
L’assemblea nazionale taxisti fuori turno, proposta inizialmente per sabato, sarà posticipata a lunedì 16 gennaio e si terrà al Circo massimo di Roma. In quell’occasione, una delegazione consegnerà all’ Antitrust un documento dove saranno evidenziati gli errori e le negatività contenute nella recente segnalazione. La categoria, si legge in una nota unitaria dei sindacati, “in caso di decisione unilaterale da parte del Governo si riserva di assumere tutte le iniziative ritenute più opportune”. Confartigianato Taxi ha deciso di non partecipare a iniziative di protesta di categoria: “Condividiamo le ragioni di apprensione di tutti i tassisti in vista degli annunciati provvedimenti governativi – dice Fabio Parigi, presidente Confartigianato Taxi – Ma, in mancanza di maggiori dettagli circa le decisioni del Governo, non riteniamo opportuno aderire a iniziative di protesta, meglio invece costruire un positivo percorso di proposta e di confronto con il Governo”.